Guterres (Onu) in Ucraina: «Decide Mosca sulla fine della guerra»

Il segretario generale delle Nazioni Unite giunto nel Paese dopo essere stato nella Capitale russa. Nella notte, bombe al fosforo su Mariupol. Il presidente russo Putin: possibile «risposta fulminea con armi che nessuno ha, in caso di minaccia strategica

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla Tass, parla dell’invio di armi in Ucraina e in altri Paesi come «una minaccia per la sicurezza dell’Europa», mentre dal presidente russo Vladimir Putin arriva il monito sulla possibile «risposta fulminea» con «armi che nessuno ha», da parte della Russia, in caso di minaccia strategica al suo territorio. Per il ministro della Difesa britannico Ben Wallace si tratta di una minaccia che va presa «sul serio» ma «non ci deve allarmare troppo. La Nato lo prende incredibilmente sul serio e noi dobbiamo prenderlo seriamente – aggiunge -, ma senza farci intimidire nell’impegno a difendere l’Ucraina dalla sua brutalità»

Nella notte intanto, informa su Telegram il vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav Palamar, Mariupol è stata bombardata con «un numero colossale di bombe al fosforo. Cinquanta attacchi aerei, razzi, colpi di artiglieria, e tutto ciò che un barbaro può usare contro l’umanità». E mentre l’acciaieria Azovstal resiste agli attacchi, con centinaia di civili nascosti nei sotterranei della fabbrica, l’Onu prepara un nuovo tentativo di evacuazione dalla città portuale. Le Nazioni Unite, scrive su Twitter la coordinatrice umanitaria in Ucraina Osnat Lubrani, sono mobilitate per «aiutare a salvare vite e assistere coloro che ne hanno bisogno».

Lo dimostra anche la presenza del segretario generale Antonio Guterres, che ha raggiunto l’Ucraina dopo essere stato a Mosca, a colloquio con il presidente Putin e con il ministro degli Esteri Lavrov. «Quando vedo questi palazzi distrutti dalla guerra, immagino la mia famiglia, mia nipote nel panico e in fuga. Questa distruzione è inaccettabile nel XXI secolo», le parole di Guterres a Borodyanka, una delle cittadine più colpite dall’invasione russa, davanti a 5 palazzi di 10 piani parzialmente crollati e brucati. «La guerra non finirà con le riunioni. La guerra finirà quando la Federazione russa deciderà di finirla e quando ci sarà, dopo un cessate il fuoco, la possibilità di un accordo politico serio», ha aggiunto.

La visita del segretario dell’Onu tocca i quartieri di Kiev teatro delle azioni attribuite alle forze russe, quindi Bucha, Irpin e Borodianka. «I civili pagano il prezzo più caro della guerra. Questo va ricordato in ogni parte del mondo», ha detto parlando davanti a due edifici residenziali di Irpin distrutti dai bombardamenti russi. Quindi l’appello a Mosca perché cooperi con la Corte penale internazionale dell’Aja sui possibili crimini di guerra commessi in Ucraina.

Torna invece sulla decisione di Mosca di tagliare l’offerta di gas a Polonia e Bulgaria il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui «nessuno in Europa può sperare di mantenere una cooperazione economica normale con la Russia». Lo ha affermato nel video messaggio di ieri sera, precisando che «la Russia considera non solo il gas ma ogni rapporto commerciale come un’arma» e che «vede un’Europa unita come un bersaglio».

L’Unione europea nel frattempo prepara un sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, da varare in settimana, che includerà anche lo stop, graduale, al petrolio russo, mentre continua lo scambio di accuse tra Mosca e Kiev sui presunti crimini di guerra e gli Stati Uniti, denunciando nuovi abusi dell’esercito russo, si preparano a fornire ulteriori aiuti all’Ucraina per i prossimi 5 mesi. Gli Usa fanno sapere di aver ricevuto «informazioni credibili» secondo cui una unità militare russa avrebbe giustiziato ucraini che volevano arrendersi vicino a Donetsk: «Esecuzioni di persone alle quali erano state legate le mani, torture e violenze sessuali contro donne e ragazze», tali da far ravvisare «abusi sistematici». Mosca ribatte, in sede Onu, che gli ucraini avrebbero torturato prigionieri in un centro di tortura a Mariupol chiamato “la biblioteca”.

Dagli Usa Kiev attende altre armi, in particolare droni d’attacco e munizioni. Una richiesta, questa, alla quale manca l’ok di Biden, il quale ha chiesto al Congresso fondi per sostenere l’Ucraina, sia dal punto di vista militare che umanitario, per altri 5 mesi. Intanto la Camera Usa ha approvato una legge che consente di sequestrare e vendere i beni degli oligarchi soggetti a sanzioni e di usare i proventi per la ricostruzione in Ucraina. Anche il Bundestag tedesco ha approvato la consegna delle armi pesanti all’Ucraina, lanciando al contempo l’allarme per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico: «Con l’embargo dell’energia, la Germania andrà in recessione».

Per quanto riguarda l’Italia, i flussi di gas dalla Russia al momento sono regolari, nonostante sia escluso il pagamento in rubli, ma il governo è al lavoro per diversificare le fonti di  approvvigionamento. I prossimi pagamenti a Mosca sono previsti per metà maggio.

28 aprile 2022