Guide e Scout d’Europa: 40 anni di fedeltà, famiglia, bene comune

A Santa Croce in Gerusalemme la tavola rotonda per festeggiare l’anniversario: «Presenti nel tessuto delle relazioni, nel dialogo»

A Santa Croce in Gerusalemme la tavola rotonda per festeggiare l’anniversario: «Presenti nel tessuto delle relazioni, nel dialogo» 

Grande festa per i quarant’anni dell’Associazione Guide e Scout d’Europa. Il 14 aprile del 1976 i natali della prima sede associativa a Roma, nei locali della Basilica di Santa Croce di Gerusalemme. Per ricordare questo anniversario, tutti i vertici associativi e i più alti esponenti del mondo scout ed ecclesiale, tra i quali don Gero Manganello (Servizio nazionale di pastorale giovanile) si sono trovati in una tavola rotonda per capire come la sfida educativa dello scoutismo italiano, lanciata 100 anni fa, e quella nata ben 40 anni fa nel Fse, possa essere ancora attuale.

I lavori, nel pomeriggio del 16 aprile,
si sono aperti con l’intervento della sociologa Chiara Giaccardi, che ha ripercorso, il vissuto dei giovani oggi e la validità del metodo educativo dello scoutismo: «I media sono il nostro ambiente – commenta Giaccardi – e noi non possiamo non imparare ad abitarlo, senza divenirne schiavi né sovrani. In questi ambienti popolati da vari modelli antropologici (dal narcisismo al self made man) dobbiamo insegnare ad instaurare relazione autentiche, come ci invita Papa Francesco, e saper abitare i “contro-ambienti” come lo scoutismo, la famiglia e la fede».

Giaccardi ha posto l’accento sulla relazione e sulla “connessione” tra le persone che superi la “cultura del provvisorio” ed aiuti i giovani d’oggi nella crisi dell’educazione. In questa visione la docente dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano ha chiuso l’intervento con le parole di Papa Francesco che esalta lo scoutismo per la sua capacità al dialogo ed alla costruzione dei ponti «in una società dove c’è l’abitudine di fare muri è bellissimo ricordare come questo attuale viaggio a Lesbo sia un lunghissimo ponte che sta costruendo il Papa».

A seguire, l’intervento della professoressa Paola Dal Toso, docente dell’università di Verona e segretaria generale della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali, che ha ripercorso la storia dello scoutismo cattolico dalla sua nascita in Italia fino alla sfida alla quale oggi sono chiamati i capi scout.

«Lo scoutismo è un magnifico metodo –
sottolinea la Dal Toso – come ha ricordato anche il cardinal Parolin, e nell’ambito pedagogico non esistono altre esperienze che abbiamo una storia così lunga e che riescano ancora oggi ad essere attraenti per i ragazzi. Come capi scout, però, dobbiamo sempre far riscoprire i fondamenti e le origini e riappropriarci della ricchezza dell’idea originale e farla conoscere ai nostri giovani capi».

A conclusione i due commissari generali Michela Bertoni, Marco Platania e l’assistente don Paolo La Terra hanno poi voluto ripercorrere la storia dei quarant’anni e del metodo scout in dieci parole: fedeltà, felicità, accoglienza, avventura, intereducazione, politeia, rettitudine, carattere, famiglia e bene comune.

18 aprile 2016