Guerra Israele – Hamas: l’Italia si astiene sul cessare il fuoco

Msf dopo la scelta del voto italiano all’Assemblea Onu: «Non essere a favore significa prendere a schiaffi il principio di umanità». Nella Striscia, situazione umanitaria «catastrofica»

Con 153 voti a favore, 10 contrari – tra cui Austria e Usa, oltre a Israele – e 23 astenuti, tra cui anche l’Italia, l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato il 12 dicembre la risoluzione che chiede un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza, esprimendo anche la «grave preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza», sulla scia del testo bocciato venerdì in Consiglio di sicurezza a causa del veto Usa.

L’Assemblea Onu si era già riunita in sessione straordinaria il 27 ottobre sulla Striscia, dopo quattro insuccessi registrati in dieci giorni da parte del Consiglio di Sicurezza, approvando un testo che chiedeva «una tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che porti alla cessazione delle ostilità», sostenuto da 120 Paesi, mentre 14 hanno votato contro – tra cui Stati Uniti e Israele – e altri 45 si sono astenuti, tra cui l’Italia.

Proprio sulla scelta dell’Italia interviene, attraverso il direttore generale Stefano Di Carlo, Medici senza frontiere (Msf). «Mentre a Gaza continuano a morire civili per gli intensi bombardamenti israeliani, l’Italia, ancora una volta, si è astenuta all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco – afferma -. Rinnoviamo il nostro appello alla presidente Meloni: ogni giorno curiamo a Gaza centinaia di feriti di guerra, tra cui moltissime donne e bambini, e la situazione umanitaria è catastrofica. Non essere a favore del cessate il fuoco significa prendere a schiaffi il principio d’umanità».

Di Carlo riferisce di una popolazione «allo stremo», nella Striscia. «Se si continuerà a combattere, non sarà possibile soddisfare gli enormi bisogni delle persone colpite dagli attacchi indiscriminati. Soli pochi giorni fa un nostro chirurgo è stato ferito mentre lavorava all’interno dell’ospedale di Al-Awda – ricorda – e sono ormai innumerevoli gli attacchi alle strutture sanitarie nella Striscia». Rinnova quindi l’appello «all’Italia e a tutti gli attori coinvolti a spendersi per un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza».

“Gaza: Stop Now” è anche lo slogan della mobilitazione globale promossa da Msf, con un manifesto per chiedere il cessate il fuoco permanente che è possibile firmare anche online. «”Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto. Ricordatevi di noi”. Sono le parole che un medico di Msf ha scritto sulla lavagna di un ospedale di Gaza che veniva usata per pianificare gli interventi chirurgici – si legge nel testo -. Quando i bombardamenti finiranno dovremo tutti poter dire di avere fatto lo stesso».

14 dicembre 2023