Guerra Israele – Hamas: l’iniziativa “Food for Gaza”

A rivendicarla, di fronte alle commissioni Esteri e Difesa riunite in Senato, il titolare della Farnesina Tajani. «Abbiamo creato un tavolo di coordinamento con il World Food Programme, la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa. Puntiamo a usare il corridoio umanitaria di Cipro»

«Agevolare l’accesso degli aiuti alimentari, alleviare le sofferenze della popolazione e garantire la sicurezza alimentare nella Striscia di Gaza». Sono gli obiettivi dell’iniziativa “Food for Gaza”, illustrata ieri, 19 marzo, dal ministro degli Esteri Antonio Tajani di fronte alle commissioni Esteri e Difesa riunite in Senato. «Abbiamo creato un tavolo di coordinamento con il World food programme, la Croce rossa e la Mezzaluna rossa», ha spiegato, anticipando che nella giornata di oggi è in programma «una riunione tecnica per i primi aspetti operativi per cibo, acqua, sanità e sminamento. Puntiamo – ha aggiunto – a usare il corridoio umanitario basato a Cipro, coinvolgendo unità della Protezione civile, con un impegno poi a lavorare nel medio termine per la ricostruzione di Gaza».

Si tratta, insomma, di «fare sistema con le organizzazioni attive sul campo per agevolare l’accesso degli aiuti. Il successo di un intervento coordinato sulla sicurezza alimentare della popolazione di Gaza potrà a sua volta facilitare le condizioni di uno sbocco politico cui l’Italia sta lavorando insieme ai partner internazionali», ha assicurato il ministro, ricordando che «sin dallo scoppio del conflitto, l’Italia è stata in prima linea nel garantire assistenza umanitaria a Gaza. Ora dobbiamo far arrivare nella Striscia tutti gli aiuti alimentari di cui c’è bisogno».

A preoccupare è proprio il «drammatico livello di insicurezza alimentare, il cui deterioramento potrebbe portare a una carestia nell’arco di due mesi con conseguenze ancora più tragiche per i civili, a partire da donne e bambini». Un allarme lanciato anche dal segretario di Stato Usa Antony Blinken, parlando di un livello grave di «insicurezza alimentare acuta» per «il 100% della popolazione di Gaza. È la prima volta – ha aggiunto – che un’intera popolazione viene classificata in questo modo».

Intanto sul terreno continua lo scontro tra Israele e Hamas. Al Jazeera riferisce che un raid ha colpito una casa  nel campo profuighi di Nuseirat, nel centro di Gaza City, uccidendo 15 persone. In serata, invece, aerei da combattimento israeliani hanno preso di mira la rotonda Kuwait, luogo di distribuzione di cibo a Gaza City, colpendo un gruppo di palestinesi responsabili delle forniture e delle consegne degli aiuti e provocando almeno 23 morti. A riferirlo è, ancora una volta, Al Jazeera, spiegando che il gruppo appartiene ai «comitati popolari» locali formati per coordinare le diverse tribù per la distribuzione degli aiuti umanitari nel nord della Striscia, dopo che nelle ultime settimane è scoppiato il caos più completo a causa della mancanza di cibo.

Prosegue anche, per il terzo giorno, l’«operazione precisa» di antiterrorismo dell’esercito di Tel Aviv nell’ospedale al Shifa di Gaza e negli edifici vicini. Il portavoce militare ha reso noto che finora «sono stati uccisi circa 90 terroristi, 300 sospetti sono stati interrogati nell’area dell’ospedale e altri 160 sono stati trasferiti in Israele per essere interrogati». I militari, ha aggiunto, hanno trovato armi nell’area dell’ospedale e hanno avuto cura di «non colpire civili, pazienti, squadre mediche e macchinari medici». Le truppe, riporta Times of Israel, hanno fatto irruzione nell’ospedale dopo che l’intelligence aveva indicato che gli agenti di Hamas, compresi i comandanti, erano tornati nel complesso per usarlo come centro di comando per pianificare attacchi contro Israele e le truppe a Gaza.

Hamas, nel frattempo, aggiorna la conta delle vittime della guerra. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, a cinque mesi dall’inizio del conflitto i morti sono 31.923 morti; 74.096 i feriti.  Solo nelle ultime 24 ore, si legge in una nota, ci sono stati almeno 104 morti.

20 marzo 2024