Guerra Israele-Hamas, Libano e Ucraina sul tavolo del Consiglio di difesa
L’organismo riunito al Quirinale sotto la presidenza del capo dello Stato Mattarella. Timori per le «recrudescenze di antisemitismo» e per le condizioni dei civili
Si è riunito questa mattina, 23 ottobre, al Quirinale il Consiglio supremo di difesa, presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Tra i temi affrontati, anzitutto la guerra tra Israele e Hamas. A un anno di distanza dal «barbaro attacco di Hamas contro inermi cittadini», l’organismo ha rinnovato la vicinanza e la solidarietà della Repubblica italiana al popolo israeliano, definendo «indispensabile» il «rilascio immediato di tutti gli ostaggi ancora trattenuti in disumana detenzione».
Il Consiglio, si legge in un comunicato diffuso dal Quirinale, «sostiene convintamente il diritto di Israele alla propria esistenza in pace e sicurezza e alla difesa dagli attacchi, nel rispetto del diritto internazionale e umanitario. Preoccupa il perdurare di gravi e inaccettabili recrudescenze di sentimenti di antisemitismo, da condannare e contrastare con determinazione». Allo stesso tempo, «è profonda la preoccupazione per le inaccettabili condizioni dei civili a Gaza, la cui popolazione continua a patire indicibili lutti e sofferenze e ha diritto ad essere sottratta alle distruzioni e alla violenza della guerra».
Proprio per questo, «il Consiglio valuta urgente raggiungere un immediato cessate il fuoco a Gaza e assicurare, con efficacia e senza ostacoli, la distribuzione degli aiuti umanitari». Occorre, insomma, «con determinazione, lavorare a una soluzione negoziata tra Israele e Palestina che, con il concorso della comunità internazionale, preveda la creazione di due Stati sovrani e indipendenti». Ancora, «il Consiglio ritiene che gli attacchi missilistici iraniani nei confronti di Israele rappresentino un ulteriore elemento di tensione, tema affrontato recentemente dalla presidenza italiana in ambito G7».
Sul tavolo del Consiglio, anche la situazione nel sud del Libano presidiato dai militari della missione Unifil, «dove operano circa mille soldati italiani ai quali, come anche ai partecipanti alla missione bilaterale Mibil a Beirut, vanno, oltre al ringraziamento, forte vicinanza e senso di gratitudine per l’esemplare professionalità dimostrata nell’assolvimento del mandato», si legge ancora nella nota del Quirinale.
Nell’analisi che arriva dal Quirinale, «l’aggravarsi della situazione, causata dai numerosi lanci di ordigni verso Israele e dalle operazioni militari israeliane contro le milizie di Hezbollah, rende più che mai importante sostenere le iniziative per il rafforzamento delle Forze armate libanesi (Laf) affinché siano in grado di garantire efficacemente il pieno controllo di tutto il territorio libanese a cominciare dalla Blue Line in cooperazione con Unifil».
A preoccupare, in questo momento, sono «la sofferenza e le vittime tra la popolazione civile, che versa in condizioni drammatiche a causa del conflitto in corso». Inoltre, il Consiglio «ritiene che la rimozione dal Libano meridionale del materiale di armamento illegale, reso ancora più evidente dalle azioni compiute dai miliziani di Hezbollah nell’area presidiata da Unifil, può essere raggiunta solo attraverso la piena partecipazione delle parti alla attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite 1701 nel 2006. Emerge ora – prosegue la nota – la necessità di cessare il fuoco e di sollecitare una iniziativa sia all’Onu sia con i Paesi contributori alla missione per rinforzare Unifil, in modo da renderla più efficace rispetto al fine per cui è stata istituita».
Resta «centrale la sicurezza e la tutela del personale di Unifil, la cui presenza risulta fondamentale per la stabilizzazione della regione». Il Consiglio dunque «ritiene inaccettabili gli attacchi alle forze di pace dell’Onu da parte dell’esercito israeliano e sottolinea come tutte le parti in causa abbiano l’obbligo, ai sensi della Risoluzione 1701 nonché del diritto internazionale, di garantire la sicurezza e l’incolumità del personale e delle strutture dell’Onu».
Inevitabile il riferimento anche alla guerra in Ucraina, sulla quale l’organismo presieduto da Mattarella ha ribadito il «pieno sostegno dell’Italia al Paese aggredito nella sua difesa contro l’invasore» e la «necessità di ricercare prospettive che aprano la via a una pace giusta e duratura in conformità al diritto internazionale». Il Consiglio, informano dal Colle, «ha esaminato i principi e punti salienti del piano presentato dal presidente Zelensky al Governo italiano nel corso della sua recente visita istituzionale. La ricostruzione del Paese alla fine del conflitto sarà di fondamentale importanza e l’Italia può contribuire con gli strumenti di cui il nostro Paese dispone».
23 ottobre 2024