Guerra Israele – Hamas: colpiti 200 obiettivi nella Striscia

Gli attacchi dell’aviazione israeliana nella notte tra 9 e 10 ottobre. Colpito in mattinata anche il valico di Rafah, tra Egitto e Gaza. Razzi da Gaza verso il centro di Israele

Proseguono da parte di Israele gli «attacchi su larga scala su obiettivi del terrore di Hamas» nella Striscia di Gaza. Ne dà notizia il portavoce militare, informando che nella notte tra 9 e 10 ottobre sono stati colpiti dall’aviazione israeliana circa 200 obiettivi, tra i quali molte «residenze operative» di miliziani di Hamas e Jihad islamica. Bersagliate soprattutto Rimal e Khan Yunis, che l’esercito israeliano considera «come centri terroristici» privilegiati di Hamas, da dove sono diretti «un gran numero di attacchi terroristici contro Israele». Colpito anche il valico di Rafah tra Egitto e Gaza, raggiunto questa mattina, 10 ottobre, dal secondo raid in meno di 24 ore. Lo ha riferito l’autorità di frontiera sul lato di Gaza, riferisce il Washington Post. Il raid ha colpito il tratto di strada tra il lato egiziano e quello di Gaza del valico, lasciando «un buco che ostacola il transito verso e dalla parte egiziana».

Le sirene di allarme intanto segnalano l’arrivo di missili dalla Striscia nel sud di Israele, comprese la città di Beersheba e le aree del Negev, riferisce il portavoce militare. I media locali parlano di un razzo atterrato in un’area aperta vicino a Beersheb, che avrebbe fatto dei feriti. Razzi anche verso il centro del Paese, compresa l’area di Tel Aviv, in cui è compreso anche l’aeroporto internazionale Ben Gurion, secondo quanto riferiscono i servizi di segnalazione israeliani.

Intanto è salito a 704 – tra cui 143 bambini e 105 donne – il numero delle vittime palestinesi a Gaza; circa 4mila i feriti. E da Hamas arriva l’ultimatum agli abitanti di Ashkelon, nel sud di Israele, 40 chilometri a nord della Striscia: «Lasciate la città entro due ore. Vi abbiamo avvertiti». Lo riferisce Abu Obeida, il portavoce di Hamas, citato dalla tv al Manar degli Hezbollah libanesi, alleati di Hamas. Più precisamente: «Avvisiamo gli abitanti di Ashkelon di lasciare la loro città entro le 5», le 16 ora italiana. E il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh assicura che non terrà «discussioni sui prigionieri e sugli ostaggi in mano delle forze della resistenza» fino alla fine della campagna militare.

Netto il parere dell’ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar, affidato ai social. «Gli ultimi giorni – scrive su X – ci hanno dimostrato che non abbiamo scelta: dobbiamo porre fine al controllo di Hamas su Gaza e alle sue capacità militari, per eliminare la minaccia su Israele». Le Nazioni Unite però ammoniscono Israele sull’assedio totale alla Striscia di Gaza, «vietato dal diritto internazionale», ha sottolineato il direttore delle Nazioni Unite per i Diritti umani Volker Turk. «L’imposizione di assedi che mettono in pericolo la vita dei civili privandoli di beni essenziali per la loro sopravvivenza è vietata dal diritto internazionale umanitario», ha sottolineato.

10 ottobre 2023