Guerra Israele – Hamas: aumentano le operazioni nella Striscia

Il portavoce dell’esercito israeliano: nella notte «uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel». Nell’ultimo giorno, oltre 600 gli obiettivi colpiti. Scontri anche in Cisgiordania, mentre a Gaza in migliaia assaltano i magazzini di cibo

Mentre è ripreso, dopo qualche ora di pausa, il lancio di razzi da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia, in particolare verso la cittadina di Netivot, informa l’esercito israeliano, le truppe di Israele aumentano le operazioni all’interno della Striscia. Nella notte, fa sapere il portavoce militare, «sono stati uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati». Colpito anche «un luogo di addestramento all’interno di un palazzo con oltre 20 terroristi di Hamas». Complessivamente, prosegue, nell’ultimo giorno sono stati oltre 600 gli obiettivi raggiunti.

Fonti locali riferiscono che le truppe israeliane stanno avanzando verso Gaza City e sono in vista della città; starebbero colpendo Sallah-a-din, l’arteria principale che attraverso l’intera Striscia di Gaza. Secondo testimoni sul posto, i militari israeliani sarebbero entrati nella parte orientale del rione Sajaya. Aerei da combattimento israeliani hanno colpito anche una serie di siti nel sud della Siria, in risposta al lancio di razzi di ieri sera, 29 ottobre, dalle alture del Golan verso il territorio dello Stato ebraico. Lo ha annunciato l’esercito di Israele sul suo account X, mentre sale a 4 – informa il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese – il bilancio dei palestinesi morti in scontri armati con l’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania; 9 i feriti. Tra le vittime del raid, che ha visto entrare in città un centinaio di veicoli militari israeliani insieme ai bulldozer, insieme a un drone -, il fondatore della Brigata Jenin della Jihad islamica Wiam Hanoun. Per il raid sono entrati in città un centinaio di veicoli militari israeliani insieme ai bulldozer, mentre un drone colpiva dal cielo.

I media siriani riferiscono che anche gli Stati Uniti hanno condotto nelle ultime ore nuovi raid aerei contro basi utilizzate dalle milizie filoiraniane ad al-Bukamal, nella provincia di Deir Ezzor, nella Siria orientale, vicino al confine con l’Iraq. E sempre agli Usa la Giordania ha chiesto di schierare il sistema di difesa missilistica Patriot per rafforzare la difesa dei suoi confini, temendo un’escalation nella regione del conflitto tra Israele e Hamas. Lo ha detto alla tv di Stato il portavoce dell’esercito di Amman il generale di brigata Mustafa Hiyari, spiegando di aver «chiesto agli americani di aiutarci a rafforzare il nostro sistema di difesa» perché «i droni sono diventati una minaccia su tutti i nostri fronti».

Aggiornando questa mattina sull’andamento delle operazioni nella Striscia, il portavoce militare Daniel Hagari ha riferito che le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno procedendo «gradualmente» a Gaza e ha parlato di un «contatto diretto» tra Forze israeliane e combattenti di Hamas. «Le nostre attività e operazioni – ha aggiunto – proseguiranno e avranno una escalation in linea con le fasi della guerra». Le truppe intanto sono state messe in stato di «massima allerta» lungo il confine settentrionale. Parlando di «un’operazione di terra allargata», ha affermato che «forze di terra, tank, forze di fanteria, forze blindate stanno muovendo in direzione dei terroristi. In alcune aree si sono raggruppati per cercare di prendere di mira le nostre forze e noi li attacchiamo dal cielo: è così che siamo riusciti a colpire 20 terroristi».

Nel frattempo, la polizia ha annunciato di aver identificato i corpi di 1.135 israeliani uccisi dall’inizio dell’attacco di Hamas, il 7 ottobre. Di questi, 823 sono civili e 312 soldati. Morta anche la 22enne tedesca-israeliana rapita nel rave attaccato da Hamas Shani Louk, riconosciuta in un video in cui i terroristi la trasportavano inerme e seminuda su una jeep. Lo riporta Bild, che cita anche una conferma della sorella della giovane. Riguardo alla questione degli ostaggi, sempre il portavoce Hagari ha affermato che «bambini, donne e anziani, israeliani e cittadini stranieri sono tenuti in ostaggio da una organizzazione omicida che ha compiuto crimini di guerra e crimini contro l’umanità di dimensioni inaudite». Per questo, accanto allo sforzo di Israele per liberarli, «il mondo e le organizzazioni internazionali hanno una responsabilità morale di garantire la loro incolumità e di fare il possibile per riportarli a casa».

Dall’altra parte, a Gaza «l’ordine pubblico sta iniziando a crollare», riferisce l’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, secondo cui «gli aiuti sono insufficienti, le persone disperate». Tanto che nelle ultime ore in migliaia hanno assaltato i magazzini di cibo nella Striscia. Intervenuta la polizia di Hamas, che ha effettuato numerosi arresti. I fornai, che avevano minacciato di chiudere dopo essere stati vittime di episodi di violenza, hanno assicurato che produrranno pane per la popolazione, ma in cambio chiedono protezione. E la Casa Bianca riferisce che anche il presidente Usa Joe Biden ha messo in evidenza con il premier israeliano Benjamin Netanyahu la necessità di aumentare il flusso dell’assistenza umanitaria a Gaza in modo «immediato e significativo».

30 ottobre 2023