Guerra in Ucraina: non si ferma il dissenso in Russia

Prosegue la mobilitazione degli attivisti. La repressione della polizia. Gli avvocati per i diritti umani: dal 24 febbraio, «passati almeno 3.500 giorni in arresto e pagati oltre 55 milioni di rubli»

Viaggia sui social e via internet il dissenso dei russi che si oppongono alla guerra in Ucraina, a cui corrisponde, da parte della polizia, una repressione irremovibile. Gli avvocati che fanno riferimento a “Pervij Otdel” (Primo dipartimento) – comunità di avvocati e attivisti per i diritti umani che lavora per «proteggere i cittadini dalle pericolose fantasie delle forze di sicurezza» – riferiscono che «dal 24 febbraio scorso, i russi che non sono d’accordo con l’invasione dell’Ucraina hanno trascorso almeno 3.500 giorni in arresto e hanno pagato allo Stato più di 55 milioni di rubli». Si salvano solo le manifestazioni anonime, come quelle di chi lascia in giro nastrini verdi, per la campagna lanciata da save_russia2022, pianta fiori per la pace, attacca cartelli o lascia scritte come “due parole” o “no guerra”.

Per gli attivisti di Save Russia 2022, «anche una singola iniziativa è importante quando si somma a un insieme di iniziative uguali. Non stare in silenzio. Il mondo ha bisogno di pace! Abbiamo bisogno di pace». A difesa dei diritti c’è anche Activatica, un’altra ong  che diffonde nomi, informazioni e foto di queste persone, i “picchetti”, in tutta la Russia: chi mostra un cartello o anche solo indossa abiti giallo blu o attacca un nastrino dei colori ucraini alla propria giacca, viene fermato. È successo a Mosca ad Anastasia Zryachikh, denunciata alla polizia da un collega di lavoro: portata al dipartimento di polizia per essere interrogata. A Kaliningrad è stato arrestato un attivista che aveva una bandiera ucraina, scrive sempre Activatica sui suoi social. Su Telegram, “mattina di Febbraio”, «canale per chi vuole porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina», scrive che Stanislav Semenyuk in un paese del distretto di Leningrado ha bruciato la bandiera con la lettera Z, che era appesa a un edificio dove vivono i suoi genitori: arrestato. A Irkutsk uno studente è stato multato per 30mila rubli per aver strappato due bandiere con il simbolo Z appese all’ingresso di un bar. L’accusa: «Aver screditato le forze armate della Federazione russa».

A oggi, secondo Ovd-Info sono 15.440 le persone fermate dalla polizia dal 24 febbraio, per proteste contro la guerra.

12 maggio 2022