Guerra in Ucraina: Mosca condanna a morte tre mercenari che hanno combattuto con gli ucraini

Sono due britannici e un marocchino, processati nel Donetsk occupato. Proseguono intanto gli scontri. Kiev: «Altre armi o perderemo». La Russia vuole il Lugansk entro il 12 giugno

Alla fine il tribunale del Donetsk occupato da Mosca, che si autodefinisce Repubblica Popolare, ha emesso la sua sentenza, condannando a morte, al termine di un processo “farsa”, tre mercenari colpevoli di aver combattuto a fianco delle truppe ucraine, in base all’articolo 430 del codice penale del territorio separatista filorusso. Si tratta di Aiden Aslin e Shaun Pinner, britannici, e Saaudun Brahim, marocchino. Con ogni probabilità non saranno probabilmente giustiziati, dato che il tribunale ha fatto sapere che hanno un mese di tempo per ricorrere in appello e chiedere la grazi, ma tanto basta per far dichiarare il governo britannico guidato da Boris Johnson «profondamente preoccupato». Un portavoce di Downing Street riferisce: «Abbiamo ripetutamente detto che sono prigionieri di guerra, che non vanno strumentalizzati a scopi politici e che hanno diritto all’immunità in base alla Convenzione di Ginevra». Ferma condanna della sentenza anche da parte della titolare del Foreign Office Liz Truss, che ha ribadisce che si tratta di «prigionieri di guerra, imputati in un processo farsa che non ha assolutamente alcuna legittimità».

Intanto proseguono gli scontri. Distrutto dai bombardamenti russi il Palazzo di ghiaccio di Severodonetsk, un simbolo della città, come riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai, riportato dall’Ukrainska Pravda: «Ghiaccio, pattinaggio artistico, hockey, pallavolo, scuola sportiva, concerti, quasi 50 anni di storia dello sport e dello sviluppo culturale sono andati in fumo». Le truppe russe, afferma Gaidai su Facebook, stanno cercando di stabilire il pieno controllo sulla regione di Lugansk entro il 12 giugno, data della celebrazione del Giorno della Russia. «Severodonetsk regge – scrive -, ma i russi stanno distruggendo tutto. Il mondo russo è un deserto. Il nemico sta cercando di raggiungere questo obiettivo».

Da Kiev il vice capo dell’intelligence militare ucraina Vadym Skibitsky dichiara che l’Ucraina sta perdendo contro la Russia in prima linea e che ora dipende quasi esclusivamente dalle armi in arrivo dall’Occidente per tenere a bada la Russia. «Questa è ormai una guerra di artiglieria – le sue parole -. I fronti sono ora il luogo in cui si deciderà il futuro e stiamo perdendo in termini di artiglieria. Tutto ora dipende da ciò che l’Occidente ci dà», afferma al Guardian. Proprio a Severodonetsk, le truppe di Mosca hanno concentrato da alcune settimana la loro potenza di fuoco e secondo il presidente ucraino Zelensky è lì che potrebbe decidersi la sorte di tutto il Donbass.

10 giugno 2022