Guerra in Ucraina, Mani Tese: «È il tempo della diplomazia»

L’organizzazione annuncia la partecipazione alla Marcia della pace Perugia-Assisi in programma il 24 febbraio, nel primo anniversario dell’invasione russa

Nel febbraio 2022 «l’Europa si è svegliata e si è resa conto di essere finita in un brutto incubo: un conflitto stava esplodendo all’interno del suo territorio, per la prima volta dai tempi della seconda guerra mondiale». Lo ricorda Mani Tese nel suo appello per la pace, a quasi un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, invocando il ruolo della diplomazia e chiedendo uno stop alla fornitura di armi, per evitare il pericolo del terzo conflitto mondiale.

«Senza addentrarci sull’andamento altalenante del conflitto, un aspetto è stato chiaro sin dal primo minuto: in terra d’Ucraina si stava combattendo una battaglia internazionale, con l’esercito russo da un lato e gli strumenti a disposizione della Nato dall’altro – si legge nel testo dell’appello -. In quest’anno i confini e le frontiere si sono modificati di poco, in alcune zone gli eserciti sono rimasti pressoché immobili, ma a un prezzo enorme di vite umane. Un numero che, in questi casi, spesso si sottostima e che ben difficilmente si può accertare con sicurezza. Questo conflitto, pur con tutte le ovvie differenze del caso, ci fa facilmente tornare alla memoria gli scenari sanguinosi e terribili delle due guerre mondiali, nei quali milioni di persone morivano con gli eserciti che, per mesi o per anni, rimanevano fermi praticamente nelle stesse posizioni».

Dall’organizzazione rivendicano di aver affermato da subito, come gran parte del mondo delle associazioni e del terzo settore, «che le armi non hanno mai portato all’ottenimento della pace e che, la storia ce lo insegna, questo conflitto non è e non può essere differente dai precedenti. Purtroppo, nonostante le manifestazioni pacifiste e gli appelli che si sono susseguiti senza sosta, la scelta dell’Unione europea è stata diametralmente opposta, deliberando solamente di fornire sempre maggiori armamenti al governo del presidente Zelensky». Ora la richiesta di Mani Tese è di «una decisione più lungimirante che metta la diplomazia al centro del dibattito, ma al momento ogni nostra volontà sembra risultare vana. Al contempo – proseguono – il tetro spettro dell’ipotesi di una terza guerra mondiale non sembra spaventare in alcun modo i governanti europei».

Per scongiurare questo pericolo, «noi di Mani Tese siamo per una risoluzione pacifica, siamo per un istantaneo stop alle forniture di armi in cambio di un’immediata cessazione dei bombardamenti russi, siamo favorevoli all’istituzione di una “zona cuscinetto” tra i due contendenti per salvare quante più vite umane possibili. Di conseguenza invochiamo un reale tavolo di confronto che porti a degli accordi condivisi, magari con l’Unione europea e la Cina a svolgere il ruolo di reali e imparziali interlocutori». Ora più che mai, concludono, «tutti noi dobbiamo continuare a far sentire la nostra voce e dobbiamo insistere nel richiedere la pace al più presto. Da ciò che accadrà nei prossimi mesi dipenderà la sorte di tantissimi altri esseri umani e, forse, il futuro di tutti noi. Per questo motivo Mani Tese aderisce alla marcia della Pace Perugia-Assisi del 24 febbraio 2023».

16 febbraio 2023