Guerra in Ucraina: Kiev attaccata dai droni

Danni a 2 edifici amministrativi. Colpita anche un’abitazione. Il presidente Zelensky: le difese aeree hanno abbattuto «tutti» gli apparecchi lanciati dalle forze russe. A Parigi intanto la Conferenza internazionale ha stanziato in aiuti per il Paese circa un miliardo di euro

Due edifici amministrativi nel distretto di Shevchenkivskyi di Kiev e un’abitazione nel villaggio di Vyshneve, sempre nella regione di Kiev. Questo il bilancio dei danni causati dall’attacco di oggi, 14 dicembre, delle forze russe contro la Capitale ucraina. Attacco che segue le indiscrezioni dei media di ieri secondo cui Washington starebbe finalizzando un piano per inviare a Kiev i missili per la difesa aerea Patriot.

A dare notizia degli edifici danneggiati è l’amministrazione militare della città, citata dal Kyiv Independent, insieme al vice capo dell’Ufficio del presidente Kyrylo Tymoshenko. In ogni caso, afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le difese aeree ucraine hanno abbattuto «tutti» i 13 droni lanciati dalle forze russe nell’attacco a Kiev.

Stando a quanto riferito dalla portavoce dei servizi di soccorso della Capitale, Svitlana Vodolaga, all’emittente ucraina Hromadske, uno dei droni kamikaze aveva la scritta “Per Ryazan!!!”, in russo. A riportalo è il Guardian, che pubblica anche due foto dei frammenti del drone incriminato riprese da un canale Telegram non ufficiale. Il riferimento è all’attacco del 5 dicembre scorso contro una base aerea militare russa nella città di Ryazan, nell’ovest del Paese. Secondo il ministero della Difesa russo, nell’attacco sono morti tre soldati e un bombardiere russo Tu-95 – utilizzato per attaccare l’Ucraina – è stato danneggiato. Kiev non ha mai rivendicato l’attacco ufficialmente, ma le forze di difesa aerea ucraine hanno pubblicato immagini delle conseguenze con la didascalia: “Ryazan. Riposa in pace”.

Conclusa ieri, intanto, a Parigi la Conferenza internazionale per l’Ucraina, che ha visto riuniti circa 70 tra Stati e organizzazioni internazionali per «aiutare gli ucraini a resistere durante l’inverno», ha ripetuto più volte introducendo i lavori il presidente Emmanuel Macron. Specie davanti a una Russia che «agisce vigliaccamente» e «tenta di seminare il terrore nella popolazione»,  distruggendo le sue infrastrutture civili. Il risultato: stanziato in aiuti per l’Ucraina circa un miliardo di euro. Ben oltre gli 800mila euro di cui aveva parlato, intervenendo in videoconferenza, il presidente Zelensky, come «aiuto d’emergenza per il settore energetico. La maggior parte delle nostre centrali sono danneggiate dai bombardamenti russi – le sue parole -. Ogni giorno i nostri ingegneri devono staccare milioni di ucraini dalla rete elettrica».

A garantire l’impegno dell’Italia, il ministro degli Affari esteri e vicepremier Antonio Tajani. «Non è soltanto una questione militare – ha assicurato -. Noi abbiamo inviato decine e decine di tonnellate di materiale elettrico, di trasformatori, di commutatori, per permettere all’Ucraina di avere una rete elettrica funzionante durante l’inverno e anche per favorire il riscaldamento della popolazione civile». Non solo: Tajani ha anche annunciato la decisione italiana di «stanziare altri 10 milioni di euro da destinare a un’organizzazione ucraina che ci dirà il governo di Kiev. Siamo protagonisti negli aiuti all’Ucraina – ha continuato il vicepremier -. Ma siamo anche protagonisti nella nuova piattaforma che è nata dopo la riunione del G7. Invieremo funzionari italiani come ci ha chiesto Ursula von der Leyen, quindi parteciperemo attivamente anche alla fase degli aiuti umanitari e della ricostruzione»,

Proprio la presidente della Commissione Ue Von der Leyen lo ha ribadito durante la Conferenza: «Dobbiamo aiutare gli ucraini a superare l’inverno, e per tutto il tempo necessario. L’Europa – ha riferito – sta fornendo maggiore sostegno all’Ucraina man mano che le temperature scendono. Stiamo fornendo 800 generatori di energia, ad esempio, e presto fino a 30 milioni di lampadine a led, che possono contribuire a un prezioso risparmio energetico». In via di allestimento anche un nuovo hub dell’Ue in Polonia, «per fornire assistenza energetica e sanitaria all’Ucraina. Sarà operativo dalla prossima settimana e aperto a qualsiasi Paese terzo donatore», le parole della presidente dell’esecutivo dell’Unione. In tutto questo «lo spirito ucraino rimane intatto e inflessibile», l’omaggio.

14 dicembre 2022