Guerra in Ucraina, il Papa: «Non portate l’umanità alla rovina!»

L’appello ai responsabili delle nazioni, al termine del Regina Coeli. L’esortazione: «Si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate il fuoco e per una soluzione sostenibile»

Da una parte la realtà della Pentecoste, dall’altra l’incubo della guerra. Al termine del Regina Coeli di ieri, 5 giugno, affacciandosi dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico vaticano, Papa Francesco è tornato a far sentire la sua voce sulla crisi che attraversa l’Europa. «Cinquanta giorni dopo la Pasqua, popoli che parlano lingue diverse si incontrano e si capiscono. Ma ora, a cento giorni dall’inizio dell’aggressione armata all’Ucraina, sull’umanità è calato nuovamente l’incubo della guerra, che è la negazione del sogno di Dio – ha osservato -: popoli che si scontrano, popoli che si uccidono, gente che, anziché avvicinarsi, viene allontanata dalle proprie case».

Guardando alle cronache degli ultimi giorni, il pontefice ha continuato: «Mentre la furia della distruzione e della morte imperversa e le contrapposizioni divampano, alimentando un’escalation sempre più pericolosa per tutti, rinnovo l’appello ai responsabili delle Nazioni: non portate l’umanità alla rovina per favore!», ha esclamato due volte. Quindi, l’appello affinché «si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate il fuoco e per una soluzione sostenibile. Si ascolti il grido disperato della gente che soffre – lo vediamo tutti i giorni sui media -, si abbia rispetto della vita umana e si fermi la macabra distruzione di città e villaggi nell’est dell’Ucraina – ha aggiunto -. Continuiamo, per favore, a pregare e a impegnarci per la pace, senza stancarci», l’esortazione.

6 giugno 2022