Guerra e pandemia: i sogni e le attese dei giovani

Il tema al centro dell’annuale convegno della Commissione ecumenismo – dialogo della Conferenza episcopale del Lazio, in programma il 28 aprile al Divino Amore

Dopo una lunga interruzione a causa della pandemia, la Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale del Lazio convoca il convegno annuale, che tradizionalmente raccoglie corpose rappresentanze di operatori pastorali e un gran numero di docenti delle scuole secondarie su temi di attualità. La collaborazione con l’analoga Commissione per la pastorale scolastica è espressione di una sinergia che dura da tempo, arricchendo lo sforzo di leggere assieme i segni dei tempi. Il mondo giovanile infatti è il laboratorio nel quale differenze confessionali o di credo religioso delle famiglie di origine vengono rielaborate, vivendo gli uni accanto agli altri le sfide, le speranze e i dolori che lo attraversano.

Il 28 aprile l’appuntamento è al Divino Amore, dalle 9.30, sul tema: “Giovani generazioni, fragilità, sogni e attese nel tempo della guerra e della pandemia”. Sono loro, i giovani, ad aver sofferto in maniera acuta il ridursi degli spazi di socialità, la dad, il timore per il domani, con ricadute pesanti sull’equilibrio e la felicità dei rapporti personali, la visione stessa del futuro. Il conflitto in Ucraina, la cronaca degli avvenimenti, gli scenari nefasti, le ferite inflitte a popolazioni inermi, la narrazione quotidiana del dolore si sono accompagnate anche a una rinata coscienza del valore della pace o a espressioni di solidarietà inedite per i profughi. Una scossa profonda delle coscienze che non può non spingerci a una riflessione aperta, anche senza avere tutte le risposte.

La prima constatazione, ribadita più volte da Papa Francesco, è che non ci si salva da soli e che da queste tragedie è necessario uscirne migliori. Di fronte alla fragilità indotta dal Covid e dallo scenario sacrilego e ripugnante del conflitto e della morte dei civili, quale messaggio recepire da chi, all’improvviso, senza aver conosciuto la devastazione della seconda guerra mondiale, sembra avere meno anticorpi a fronte delle forme di violenza, rese a noi familiari dalla globalizzazione e dall’interconnessione dei social? Quali risposte offrire? La competenza di Stefania Andreoli, psicologa e psicoterapeuta esperta dell’età evolutiva, aiuterà a mettere a tema gli aspetti vitali di questa crisi, vista con gli occhi dei più giovani, e a discuterne con esponenti significativi delle diverse comunità di fede: dal vescovo ortodosso romeno Atanasie Di Bogdania al direttore dell’Ufficio scuola di Roma Rosario Salamone, al rav Benedetto Carucci Viterbi, direttore della Scuola ebraica di Roma, ad Abdellah Radouane, direttore del Centro culturale islamico della Grande Moschea. Nella seconda parte del convegno è previsto il contributo degli studenti. Monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone, introdurrà i lavori.

Per i docenti delle scuole secondarie di I e II grado è previsto l’esonero del servizio accordato dal ministero dell’Istruzione.

20 aprile 2022