Gmg, il Papa ai giovani: «Gesù vi aspetta, per asciugare le lacrime»

Nella Collina dell’incontro, la celebrazione della Via Crucis: 13 stazioni, incentrate sulle ansie dei ragazzi di oggi. Le testimonianze dei pellegrini da ogni angolo del mondo. «I cuori chiusi sono brutti, come i momenti di solitudine»

Hanno cantato, hanno scambiato gadget con i pellegrini di altri Paesi, hanno pregato. All’arrivo di Papa Francesco sono esplosi in grida di giubilo. Per ore il popolo della Gmg ha atteso Bergoglio, nel pomeriggio di venerdì 4 agosto nel parco Edoardo VII, dove si è svolta la Via Crucis. Il caldo del pomeriggio non li ha scoraggiati. In 800mila hanno invaso le vie a nord del centro storico di Lisbona intonando canti a Maria, coinvolgendo i gruppi che incontravano sul loro cammino.

La loro attesa è stata premiata dal Papa, che nel lungo percorso sulla papamobile li ha salutati e benedetti. La “Colina do Encontro”, “Collina dell’Incontro”, come è stato ribattezzato il parco in occasione della Gmg, era una distesa di bandiere sventolate da pellegrini provenienti dal lontano Vietnam e dalla più vicina Francia, dall’Honduras e dalla Germania. Tutti uniti da una sola fede, quella in Cristo Gesù, che «aspetta con il suo amore e la sua tenerezza per consolare e asciugare le lacrime» di ognuno, ha affermato il vescovo di Roma.

«Tu qualche volta piangi?», ha chiesto il Papa ai pellegrini, aggiungendo che i «cuori chiusi sono brutti», così come lo sono «i momenti di solitudine». Ma non bisogna scoraggiarsi, ha aggiunto, perché «Gesù vuole riempire la paure di ognuno con il suo amore e la sua consolazione». Anche amare può far soffrire, può comportare dei rischi «ma bisogna correrli – ha avvertito Bergoglio -, vale la pena farlo».

Le 13 stazioni della Via Crucis erano tutte incentrate sulle ansie dei giovani di oggi, da quella per il futuro incerto anche a causa delle guerre e degli attentati, alle violenze nelle relazioni e agli abusi sui minori. Trattato anche il tema della solitudine, con la testimonianza di Esther, spagnola di 34 anni, da 10 su una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale. Poi una gravidanza interrotta, il vuoto dentro fino all’incontro con il Signore. «Mi sono confessata, dopo molti anni, provando un profondo pentimento per tutta la sofferenza che ho provocato a questo Padre che tanto mi ha amato – ha detto -. Egli mi ha insegnato a vivere in altra maniera e a ritornare in Chiesa, dove sapevo che sempre mi aspettava».

Nella settima stazione, la testimonianza di João, 23 anni, portoghese che ha raccontato come l’isolamento causato dalla pandemia lo ha costretto a guardarsi dentro e a tornare ai tempi in cui è stato vittima di bullismo. «Spesso ho rimandato la riflessione sui segni lasciati dalla pandemia – ha spiegato -. E in quell’atto di rinvio, che è di inerzia, ho capito che la pandemia mi aveva cambiato e reso tante volte più arido. La fede mi aiuta sempre quando cado. La fede in una Chiesa pellegrina, dove nessuno resta fuori e che, ispirata alla testimonianza della Madonna, si alza e sceglie come percorso le case e i cuori di coloro che si sentono ai margini. Insieme, come umani, è possibile vincere ogni isolamento, ogni individualismo».

Infine la parola è passata a Caleb, americano di 29 anni, che dopo il divorzio dei genitori è sprofondato nella depressione. «Ho lottato con l’autolesionismo – ha raccontato -, sono diventato tossicodipendente e ho desiderato porre fine alla mia vita. Ho lasciato che il dolore mi portasse ad abbracciare i miei desideri egoistici». Fino all’incontro con Cristo che ha sanato la sia anima. «Dopo aver provato tutto ciò che questo mondo ha da offrire – ha concluso -, Lui è l’unico che mi ha veramente saziato».

Questa sera, 5 agosto, nuovo appuntamento di Papa Francesco con i giovani al Parco Tejo “Campo da Graça”, dove si terrà anche la Messa conclusiva di domenica 6.

5 agosto 2023