Gmg Lisbona 2023: tempo di bilanci

Il gruppo romano in cammino verso Barcellona per imbarcarsi. Il vicegerente Reina: i giovani, «tanto coinvolti durante l’animazione quanto raccolti durante la preghiera. Questa la cifra della Giornata mondiale». Ricciardi: «Abbiamo percepito una Chiesa giovane»

Giunto quasi al termine il pellegrinaggio dei 600 ragazzi della diocesi di Roma che hanno partecipato alla Gmg di Lisbona con la pastorale giovanile diocesana. Questa mattina, 7 agosto, il gruppo ha salutato la Capitale del Portogallo ed è diretto a Madrid. Nella serata di domani, invece, i pellegrini si imbarcheranno dal porto di Barcellona per tornare a casa.

È tempo di bilanci, di condividere quell’immagine che ha stupito, quella parola o frase che ha scaldato il cuore e che è stata annotata sul taccuino per continuare a meditarci una volta rientrati a Roma. Francesco Romoli Venturi, 28enne seminarista del Pontificio Seminario Romano Maggiore, non dimenticherà il silenzio di due milioni di ragazzi durante l’adorazione eucaristica di sabato sera a Parco do Tejo. «Un istante prima c’era giovialità, musica, canti – dice – ma quando è arrivato il Signore è calato un silenzio surreale. È emerso l’amore profondo per il Signore». Dei discorsi di Papa Francesco ha appuntato l’invito ad avere cura delle proprie radici ed essere disposti all’ascolto. «Dobbiamo ascoltare i ragazzi – afferma Francesco -, i loro problemi, le loro fatiche. A loro fa bene avere altri punti di riferimento oltre ai familiari».

Daniele Chiera, anch’egli seminarista del Maggiore, porta a casa la richiesta di Gesù di alzarsi e non temere contenuta nel brano del Vangelo che narra la trasfigurazione sul monte Tabor. «La mia Gmg è legata all’immagine “dell’alzarsi” che è stato il tema dell’incontro – afferma -. È stato poi bellissimo vedere la gioia sfrenata dei ragazzi. Una gioia sincera anche in una condizione di precarietà e stanchezza fisica. Una gioia che dovremmo vivere nel ministero sacerdotale per riuscire ad affrontare con serenità le difficoltà quotidiane».

I 600 ragazzi della diocesi di Roma, che ha accolto la proposta del Servizio di pastorale giovanile della Conferenza episcopale del Lazio che a Lisbona ha portato complessivamente 1.370 giovani, sono stati accompagnati da 4 vescovi ausiliari. Per il vicegerente Baldo Reina il bilancio è «molto positivo». Ripensa ad alcune delle parole rivolte da Papa Francesco ai ragazzi, come «Dio ti ama e ti chiama», «la Chiesa siamo noi». Tutte «mirate al cuore dei ragazzi e delle loro problematiche e aperte alla speranza – osserva il vescovo -. Non sono slogan ma messaggi che partono dal cuore di un padre che ha davanti i suoi figli, li ha a cuore e vuole il loro bene». Il presule si dice colpito anche dalla «concentrazione dei ragazzi» durante la Via Crucis, la Veglia e la celebrazione eucaristica. «Tanto coinvolti durante l’animazione quanto raccolti durante la preghiera – ricorda -. Questa è stata la cifra della Gmg. Spero che tutti i ragazzi tornando a casa facciano tesoro dei messaggi ricevuti e li affidino ai loro coetanei».

Per monsignor Paolo Ricciardi è stata «un’esperienza fantastica. Abbiamo percepito una Chiesa giovane, un desiderio di rinascita, di tanta speranza, non solo nelle parole del Papa ma soprattutto nello sguardo dei giovani che incontrandosi, anche se provenienti da paesi diversi, si sono riconosciuti come un unico corpo, un’unica Chiesa. Questo è un grande insegnamento anche per noi sacerdoti che abbiamo accompagnato questi ragazzi». Citando il tema della giornata “Maria si alzò e andò in fretta, il vescovo Ricciardi propone di «non perdere tempo ma andare in fretta a servire, ad amare, a crescere nella fede».

Monsignor Dario Gervasi parla invece di «un tempo di grazia. Abbiamo intravisto il bagliore di una vita nella fede illuminata da Cristo. Si vedeva nei volti e nella preghiera. L’adorazione di venerdì sera è stata meravigliosa. La Gmg è l’occasione dove la fede non va spiegata ma vista». Bergoglio ha spiegato che chi segue Cristo apre cammini di luce, ricorda Gervasi, che torna a Roma con «l’esperienza della luce di Cristo che rifugge nel volto di chi crede». L’entusiasmo dei giovani arrivato alla Chiesa è «altissimo», rimarca il vescovo Daniele Salera, che plaude all’ottima organizzazione. «Come vescovi – prosegue – abbiamo la nostalgia di vivere la Gmg dal punto di vista dei giovani».

Nel programma della Pastorale giovanile del Lazio, la Gmg di Lisbona è stata preceduta da una tappa al santuario di Fatima. L’approfondimento del messaggio di Fatima, la richiesta della Vergine di contribuire all’opera di salvezza di Gesù, la conoscenza della vocazione specifica dei tre pastorelli, «sono stati molto efficaci –  dice ancora Salera -. Far precedere Lisbona da Fatima è stato molto utile per dare un indirizzo chiaro ai ragazzi di una vita che può essere spesa nel bene facendo la volontà di Dio. Sono certo che tra Fatima e Lisbona si è smosso qualcosa nei giovani dal punto di vista vocazionale verso la fede e una vita spesa per il Signore».

7 agosto 2023