Gmg: in viaggio verso Lisbona

Le storie dei giovani romani, e dei loro accompagnatori, in cammino verso l’incontro mondiale con il Papa. Il vescovo Gervasi: «Il segreto: tornare col sorriso sul cuore»

Per alcuni la Gmg rappresenta anche l’occasione per ricongiungersi ai propri familiari. Suor Laurinda ha due «ottimi motivi per essere veramente contenta». In viaggio verso Lisbona con la Pastorale giovanile della diocesi di Roma, è entrata nel clima della sua prima Gmg, «e c’è già di cui gioire – dice -. Era da tanto tempo che desideravo partecipare all’incontro mondiale con il Papa». L’altro motivo si chiama Cipriano ed è il fratello che non vede da due anni e che da un paio di settimane si trova già in Portogallo. Originaria dell’Angola, la religiosa, appartenente all’ordine delle suore Consolatrici di Gesù Cristo sommo ed eterno sacerdote, è giunta a Roma un anno fa dopo aver svolto servizio in un’altra regione dell’Angola. «Non vedo l’ora di riabbracciare Cipriano, che ha raggiunto Lisbona con altre mie consorelle per partecipare alla Gmg – racconta -. Sarà bellissimo vivere insieme questo importante appuntamento. Per me questo pellegrinaggio rappresenta anche l’occasione per imparare a rapportarmi con i giovani, a confrontarmi con i ragazzi che incontro quotidianamente».

Molti sacerdoti e religiose legano alla Gmg il ricordo della nascita della loro vocazione o comunque un momento felice della loro adolescenza. Il vescovo ausiliare Dario Gervasi, che ha presieduto l’Eucaristia, ha raccontato ai ragazzi della sua prima Gmg quando era liceale. L’incontro si teneva a Roma e ricorda ancora «i tanti giovani arrivati da vari Paesi. Allora non capivo la loro gioia». Quindi ha spiegato ai ragazzi che la Gmg racchiude in sé un segreto: «Tornare a casa con il sorriso, ma non sul volto, sul cuore. Il segreto è andare ad ascoltare la Parola che il Signore ha pensato proprio per te». Mentre la nave sta per attraccare a Barcellona il presule esorta i ragazzi a mettersi in cammino per Lisbona «con lo stesso desiderio di Maria di ascoltare la Parola di Dio e custodirla nel cuore».

Per Padre Daniele Canali, dehoniano e parroco dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo, la Gmg ha segnato tutto il suo cammino spirituale e vocazionale. «La prima chiamata è arrivata nel 2000. Avevo 22 anni ed ero a Tor Vergata con Papa Giovanni Paolo II – ricorda -. Il sì definitivo al Signore l’ho detto all’incontro del 2005 a Colonia. Il mese dopo sono entrato in seminario». A Lisbona accompagna 22 ragazzi e questa è la sua prima Gmg da parroco. «Nel 2000 ero solo un ragazzo e a tutto pensavo fuorché al seminario – dichiara – ma da quel discorso di Giovanni Paolo II è scattata la scintilla e oggi vederla trasformata in una promessa, una fedeltà che si rinnova ogni giorno, mi emoziona molto. Sono felice di poter tornare alla Gmg con i miei ragazzi – aggiunge -. Noi sacerdoti dobbiamo crescere molto nell’ascolto dei ragazzi e non dobbiamo meravigliarci delle loro attese. Come Chiesa dobbiamo assumere la sfida di stare con i ragazzi per permettere loro di incontrare l’amore di Dio testimoniandolo, perché loro siano primi annunciatori».

Suor Edivane Patrocinio Dos Santos, delle Figlie della Madonna Del Divino Amore, è una veterana delle Gmg. Questa per lei è la quarta; la prima quella di Tor Vergata. «È un appuntamento che ha segnato tutta la mia vita -afferma -. Ci torno ogni volta che mi è possibile. È un momento di grazia, un momento per rinnovare la fede e la propria vocazione. Ogni Gmg è un dono diverso ma ciò che si rinnova è l’unità della Chiesa e la gioia che si sperimenta. Siamo tutti un corpo solo. Vedere i giovani che si mettono in viaggio è un segno di speranza grande per il mondo che ha perso fiducia nei ragazzi».

I pellegrini del Lazio trascorreranno questaa notte in pullman, diretti a Fatima dove trascorreranno la giornata di domani, 3 agosto.

2 agosto 2023