Gli universitari di Roma in pellegrinaggio a Ostia

L’iniziativa dell’Ufficio diocesano per la cultura e l’università, sabato 6 novembre. L’appuntamento al Teatro Romano e la riflessione di monsignor Andrea Lonardo

«L’obbligo di mantenere le distanze ci porta forse a fare una cosa ancora più bella, cioè un pellegrinaggio a piedi e non in autobus. Ostia Antica è parco archeologico bello come Pompei e pochissimi romani lo conoscono». Così monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università della diocesi di Roma, lancia il XVIII pellegrinaggio degli universitari di Roma, in programma sabato 6 novembre. La meta sarà appunto Ostia Antica, dove sant’Agostino soggiornò con la mamma santa Monica per circa tre mesi, prima di partire per l’Africa. Proprio a Ostia «santa Monica si ammalò – ricorda Lonardo – e morì. Agostino racconta che, dopo la sua morte, cercò di avere pace andando alle terme ma non si riuscì a rasserenare; allora si mise a piangere i propri peccati e riuscì a stare meglio. Fu la fede a rasserenarlo». Per questo ci saranno le terme tra le tappe del pellegrinaggio, come pure il Foro, dove sicuramento sant’Agostino discusse con i suoi contemporanei; la sinagoga di Ostia, il più antico edificio ebraico d’Europa; la caserma dei vigili del fuoco, dove sono gli altari degli imperatori.

La giornata sarà aperta al Teatro Romano da una riflessione di monsignor Lonardo, prevista alle 11; quindi la benedizione per l’inizio del nuovo anno e poi le passeggiate e le visite guidate alla scoperta del sito archeologico. Porterà il suo saluto ai ragazzi anche il direttore del Parco archeologico di Ostia Antica Alessandro D’Alessio. «Durante la meditazione della mattina – anticipa il direttore dell’Ufficio diocesano – mi soffermerò sulla famosa frase di Agostino “Fides si non cogitata nulla est”. Ciò significa che se la fede non è argomentata, non è riflettuta, alla fine si perde. Ci sarà al centro il rapporto tra studio e fede».

Un’occasione importante per i ragazzi, anche per conoscersi e confrontarsi con gli altri. «Una peculiarità di questo pellegrinaggio – aggiunge in proposito Lonardo – è che a Roma ha sede sì la più grande università laica, la Sapienza, ma si trovano anche le università pontificie. Durante il pellegrinaggio questi due mondi entrano in contatto; gli studenti laici possono così conoscere
tanti seminaristi e novizie, e viceversa». Per partecipare al pellegrinaggio, contattare l’Ufficio per la cultura e l’università: tel. 06.69886584; ufficioculturaeuniversita@diocesidiroma.it; culturaeuniversita.org.

3 novembre 2021