Gli aiuti di Misericordie e Cri all’Ucraina

Alimenti, vestiario e farmaci nei 70 pallet partiti da Firenze, grazie alle confraternite della Confederazione. Il tir di Croce Rossa italiana: «Un ponte umanitario»

Partiti da Firenze sabato 5 marzo, tre autotreni carichi di generi alimentari, vestiario, materiali di prima necessità e farmaci destinati a Varsavia, per essere distribuiti ai profughi ucraini. In tutto, 70 pallet di merce – raccolti grazie alle confraternite italiane della Confederazione delle Misericordie – che resteranno stoccati in un magazzino di Siemens e di volta in volta utilizzati al confine, a sostegno di quanti scappano dalla guerra in Ucraina.

Si tratta, riferiscono, di uno dei primi interventi portati avanti dalle Misericordie, possibili grazie a contatti costanti con Caritas, Nunziature apostoliche, governi locali. La Confederazione delle Misericordie ha attivato, sin da subito, la sua unità di crisi per monitorare quanto sta accadendo sia in Ucraina sia nei Paesi vicini. La sala operativa nazionale sta inoltre coordinando alcune operazioni di “family-link” per portare in Italia un gran numero di rifugiati, in prevalenza bambini. I volontari li stanno raggiungendo in due punti di frontiera in Polonia e in Romania. Una volta in Italia si ricongiungeranno con i loro familiari o vivranno in strutture appartenenti a congregazioni religiose. «La priorità – afferma Elio Di Leo, delegato nazionale Area emergenze – deve essere data a chi fugge. Questo è il nostro contributo legato all’assistenza e per la tutela della persona umana. Il grande cuore dei 700mila confratelli delle Misericordie in Italia è ammirevole: stanno lavorando su più fronti senza dimenticare tutti gli impegni già assunti nella penisola. L’intero mondo – conclude – chiede a gran voce una veloce pacificazione e rilanciamo i continui appelli che sta facendo anche Papa Francesco».

Partito invece in direzione Ucraina, ieri, 6 marzo, il secondo carico di aiuti umanitari organizzato dalla Croce Rossa italiana (Cri): medicine e materiali logistici e sanitari, richiesti dalla Croce Rossa ucraina, in un tir con due operatori. Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana e della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, parla di «un vero e proprio ponte umanitario» che Croce Rossa italiana sta mettendo in atto «in questi drammatici giorni, senza sosta, per essere al fianco della popolazione ucraina. Tutto questo – aggiunge – è possibile anche grazie alle donazioni verso le nostre raccolte fondi».

A fronte della «immensa generosità di queste ore da parte dei cittadini italiani», sottolineano da Cri sui canali social, è bene però non dar vita a raccolte spontanee di aiuti ma aderire alla raccolta fondi ufficiale. «Dobbiamo assicurarci che le persone ricevano gli aiuti di cui hanno realmente bisogno – scrivono -. I beni materiali come cibo e vestiti sono difficili da smistare, immagazzinare e trasportare, finendo per rendere vana la generosità di tanti. Il modo migliore è dare un contributo in danaro, piccolo o grande, che ci permette di andare incontro alle necessità della popolazione ucraina, che sono in continua evoluzione. Con il ricavato della raccolta fondi potremo acquistare prodotti in loco o fornire aiuti cash alle persone, in modo che acquistino per loro stesse».

7 marzo 2022