Giustizia e pace Europa, monsignor Hollerich confermato presidente

Conclusa l’assemblea delle Commissioni nazionali che ha rinnovato il mandato al presidente uscente, l’arcivescovo del Lussemburgo. L’azione simbolica per il clima

Conclusa a Taizé nei giorni scorsi l’assemblea delle Commissioni nazionali di Giustizia e pace Europa, dedicata al tema “Radici spirituali e frutti politici”, che ha rinnovato il mandato per un secondo triennio al presidente uscente, l’arcivescovo del Lussemburgo Jean-Claude Hollerich. Quattro giorni di confronto, dal 22 al 25 settembre, nei quali momento forte è stata l’azione simbolica organizzata su iniziativa del Movimento cattolico globale per il clima. Tutti i partecipanti, si legge nel comunicato finale, hanno posto in un unico contenitore della terra presa da «luoghi feriti dei loro Paesi di provenienza», per significare «l’unità di fronte alla devastazione sociale e ambientale».

Sono state mescolate insieme dunque  manciate di terra provenienti dai boschi portoghesi devastati dagli incendi, contaminata da scarichi e pesticidi, come quella della Terra dei fuochi o dal Lussemburgo, dalla prigione di Spaç in Albania, dove sono morti anche numerosi sacerdoti oppositori del regime, ma anche dalla sede del segretariato Onu per il clima a Bonn, come segno di incoraggiamento per i negoziati sul clima, o da Cagliari, dove si svolgerà la Settimana sociale dei cattolici ad ottobre. «Un segno commovente di solidarietà con il grido della terra e il grido dei poveri», lo ha definito Hollerich, rilanciando l’impegno «per il compito globale di attuare i pensieri e lo spirito della Laudato si’».

Ai lavori ha partecipato anche il cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.

27 settembre 2017