Giustizia e fraternità sociale: la preghiera per gli Usa con il cardinale Farrell

L'appuntamento a Santa Maria in Trastevere dopo l'uccisione di George Floyd da parte della polizia, promossa dalla Comunità di Sant'Egidio. «Il sangue delle vittime delle discriminazioni aiuti gli Stati Uniti a costruire una società veramente pacificata»

La morte «ingiusta» di George Floyd e il sangue versato da tutte le vittime innocenti delle discriminazioni razziali siano di monito e aiutino gli Stati Uniti d’America «a costruire una società veramente pacificata e fraterna», anche con la testimonianza dei cristiani, i quali hanno il compito di indirizzare «al bene vero e duraturo il giusto desiderio di uguaglianza, di rispetto e di giustizia». È l’appello lanciato venerdì 5 giugno dal cardinale statunitense Kevin Joseph Farrell, prefetto del dicastero pontificio per Laici, famiglia e vita che nella basilica di Santa Maria in Trastevere ha presieduto un momento di preghiera per la “coesistenza pacifica” negli States dopo l’uccisione di George Floyd. Promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, la celebrazione si è svolta nelle stesse ore in cui veniva divulgato un altro video risalente al 3 marzo scorso in cui un 33enne afroamericano, Manuel Ellis, muore durante un fermo di polizia a Tacoma, nello Stato di Washington. Secondo le testimonianze, esattamente come Floyd, anche Ellis durante l’arresto avrebbe urlato di non riuscire a respirare.

Veglia di preghiera per George Floyd, Sant'Egidio, Ricciardi, Impagliazzo, 5 giugno 2020L’affermazione della giustizia, la pacifica convivenza e la fraternità sociale sono state più volte auspicate dal porporato. Nella meditazione ha ribadito che sfogare la propria rabbia e frustrazione con violenze e saccheggi «non porta a niente di buono». Mascherine sul volto e distanziate tra loro, molte persone hanno partecipato alla preghiera. Seduti in prima fila il fondatore e il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi e Marco Impagliazzo, l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede Callista Gingrich e suo marito Newt, ex speaker repubblicano della Camera, gli ambasciatori del Regno Unito e di Cipro presso la Santa Sede, Sally Axworthy e George Poulides, decano del Corpo Diplomatico.

Veglia di preghiera per George Floyd, Sant'Egidio, cardinale FarrellL’America, fin dalla sua costituzione, è stata una nazione multiculturale, multietnica, multireligiosa. Ideali quali l’uguaglianza di tutti gli uomini, la tolleranza, l’inalienabile diritto alla vita e alla libertà fanno parte «del Dna degli Usa e dei suoi documenti fondativi», ha affermato Farrell, ricordando che i movimenti per i diritti civili degli afroamericani sviluppatisi negli anni ’60 e ’70 «hanno lasciato senza dubbio un segno profondo nella coscienza civile della nazione ma non hanno risolto in modo definitivo tutti i problemi». Gli eventi di queste settimane mettono in luce come negli States persistono discriminazioni, pregiudizi e odio per motivi razziali che si credevano archiviati dopo anni di battaglie per i diritti civili. «Vediamo con dolore che non è così», ha rimarcato il cardinale, spiegando che si può sperare in un domani migliore solo se si promuovono la pacifica coesistenza e la reciproca accettazione. Da qui l’appello ai cristiani che possono dare un «prezioso contributo» per vedere realizzata un’umanità riconciliata e fraterna se mettono in pratica il comandamento dell’amore lasciato da Gesù «amatevi come io vi ho amato». Questa esortazione «dovrebbe essere un forte richiamo per tutti noi che, invece, facciamo spesso distinzioni basate sulla classe sociale, sul livello economico, sulla razza, sull’appartenenza politica – ha proseguito Farrell -. Così facendo perdiamo di vista completamente la dimensione universale del messaggio di Cristo o addirittura finiamo per identificare la nostra fede cristiana con la visione ideologica della parte che abbiamo abbracciato».

Veglia di preghiera per George Floyd, Sant'Egidio,S.Maria in Trastevere, 5 giugno 2020 Veglia di preghiera per George Floyd, Sant'Egidio, S.Maria in Trastevere, 5 giugno 2020 Veglia di preghiera per George Floyd, Sant'Egidio, S.Maria in Trastevere Veglia di preghiera per George Floyd, Sant'Egidio, S.Maria in Trastevere, 5 giugno 2020

 

 

 

 

Per Mauro Garofalo, responsabile delle relazioni internazionali della Comunità di Sant’Egidio, la «situazione è preoccupante». C’è una recrudescenza di violenza e le tensioni sociali stanno esplodendo «forse anche a causa dei lockdown e della pressione dovuta alla pandemia». Il razzismo, ha aggiunto, è «un virus che si annida nella società e rimane contagioso». Per questo, riprendendo le parole del cardinale, è importante che i cristiani vigilino per essere «portatori di pace e dei valori di riconciliazione nella società».

8 giugno 2020