Tornerà al Quirinale «nei prossimi giorni» il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, per sciogliere la riserva con cui, da prassi, ha accettato l’incarico di formare il nuovo governo e sottoporre al presidente della Repubblica le sue proposte per la nomina dei ministri. «Se riuscirò a portare a compimento l’incarico esporrò alle Camere un programma basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza», ha assicurato. Ancora, ha affermato di essere «consapevole» delle sfide della fase che il Paese sta vivendo e della «necessità di confermare la collocazione europea e internazionale dell’Italia».

Il governo dovrà «cimentarsi da subito» con «i negoziati in corso» su temi cruciali come il bilancio europeo, il diritto d’asilo e l’unione bancaria. Conte intende «impegnare a fondo l’esecutivo» su questi temi costruendo «alleanze opportune» e operando secondo «una direzione di marcia che tuteli e rifletta gli interessi nazionali». Il Paese, ha sottolineato Conte, «attende risposte». Proprio per questo, quello che nascerà sarà «il governo del cambiamento», ha affermato ancora Conte, spiegando che porrà «a fondamento dell’azione di governo» quel «contratto» a cui lui stesso ha dato il suo contributo, «nel rispetto delle prerogative che la Costituzione attribuisce al presidente del Consiglio dei ministri» e delle altre «previsioni e regole costituzionali».

Da ultimo, un’assicurazione: «Mi accingo a difendere gli interessi di tutti gli italiani in tutte le sedi», ha aggiunto facendo riferimento alla sua professione. «Sarò l’avvocato difensore del popolo italiano» e questo «dialogando» con le istituzioni europee e i rappresentanti degli altri Paesi.

24 maggio 2018