Giugno 1987, Sinodo e piano pastorale prendono il largo

Su Roma Sette l’editoriale di monsignor Virgilio Levi, allora direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali

Proprio al contrario di quel che ha scritto «la Repubblica» di giovedì 11 giugno («Le Parrocchie contro Poletti»), all’Assemblea unitaria diocesana, svoltasi martedì e mercoledì alla Lateranense, ultimo atto comunitario di una stagione estremamente viva e impegnata sul piano apostolico, il Cardinale Vicario ha avuto la soddisfazione di constatare direttamente la compattezza della Diocesi attorno alle iniziative e alle mete proposte. Nelle settimane precedenti, c’era stata la «Giornata del Sinodo» in tutte le Parrocchie, e poi il Consiglio Presbiterale, quello dei Parroci-Prefetti, la riunione della Commissione antepreparatoria del Sinodo e da ultimo la grande Veglia di Pentecoste.

Abbiamo visto le Parrocchie mobilitate, i loro messaggeri, spesso addirittura nella persona dei Parroci e loro Coadiutori, venire in Vicariato a provvedersi di «Questionari», pubblicazioni illustrative del Sinodo, manifesti, libretti e biglietti per la partecipazione alla Veglia. La notte sulla Pentecoste, Piazza San Pietro ha accolto la Diocesi. Va notato che proprio questo aspetto emergeva su ogni altro nell’indimenticabile rito. Anche se la nota universalistica accompagna ogni atto del Santo Padre, e in particolare quello di inaugurare un Anno Mariano per il mondo intero, com’è avvenuto appunto alla Veglia di Pentecoste, il fatto stesso che l’avvenimento abbia una celebrazione volutamente diocesana, in tutte le Chiese particolari del mondo, favoriva questo aspetto.

La Piazza era affollata di gente venuta dalle Parrocchie, con una evidente preparazione e predisposizione. Il Papa, nostro Vescovo, ci ha guidati alla chiusura della Fase antepreparatoria e all’apertura di quella Preparatoria del Sinodo. Ha ascoltato le testimonianze della Diocesi, ha accolto i risultati tangibili del lavoro svolto, contenuti nelle pubblicazioni realizzate e nei questionari compilati; ha pregato con noi per il Sinodo che continua. Poi ci ha introdotto all’Anno Mariano, con la preghiera e il rito dei dodici fuochi che si accendevano nella notte, circondati da tante fiaccole che disegnavano i profili della Basilica e del Colonnato di San Pietro. Infine ci ha fatto rivivere la nostra cresima, nel rito della Pentecoste che si rinnovava liturgicamente, dopo averne sottolineato nell’omelia tutto il significato rievocativo e santificante.

La Diocesi ha sentito come il Signore la chiama a rinnovarsi in questo provvidenziale avvenimento sinodale, puntualizzato dal Santo Padre e dal Cardinale Vicario ad ogni tappa del cammino pastorale in corso. La riprova si è avuta nel Convegno unitario sul «Piano Pastorale Diocesano». Ancora una volta i seggi dell’Aula Magna della Lateranense erano interamente occupati e altri delegati sostavano in piedi nell’aula e nei locali adiacenti.

Più dei sacerdoti erano numerosissimi i laici, a testimonianza visibile del loro ingresso trionfale nella vita attiva della Chiesa locale, in un tempo nel quale è cresciuto e giunto a maturazione il concetto di Chiesa come Popolo di Dio, mentre le circostanze domandano sempre più la presenza dei ministeri non ordinati nello svolgimento quotidiano delle mille incombenze della comunità credente. Il Cardinale Vicario e Monsignor Marra hanno fatto capire che il Piano Pastorale Diocesano e il Sinodo Pastorale Diocesano sono due momenti di un unico grande disegno, destinato a rinnovare la capacità comunionale e missionaria della Diocesi. è importante capire che tra le due iniziative non esiste contraddizione né convergenza. E tuttavia un sacerdote, prendendo la parola, quasi interprete di tutti i presenti, ha testimoniato che non farebbe difficoltà anche il contrario: se si trattasse di due iniziative diverse, distinte, faticose entrambe, ma utili all’evoluzione, sarebbero le ben venute, dal momento che c’è bisogno di presenza attiva nel tessuto vivo della Chiesa locale e in quello sociale della comunità cittadina.

I lavori dell’Assemblea unitaria si sono protratti per due pomeriggi. I gruppi di studio si sono riuniti ad esaminare i quattro ambiti del Piano Pastorale. Era un esame consuntivo, per valutare quale tipo di applicazione è stato possibile attuare dalla prima Assemblea unitaria dell’anno scorso, fino ad oggi. Ed era un esame preventivo, per pianificare l’estate e predisporre il Convegno che anche quest’anno avvierà in autunno il nuovo anno sociale. La conclusione del lungo lavoro è venuta dal Cardinale, nel discorso-documento con il quale ha dato ai rappresentanti della comunità le nuove consegne di fronte al Sinodo e al Piano pastorale. Tutto si è svolto in una tale armonia, con vivacità di interventi e passione di analisi, da consentire i migliori auspici per il cammino sinodale e pastorale che ci sta di fronte. (di Virgilio Levi)

14 giugno 1987