Giubileo straordinario, ad Alfonso Sabella la guida della cabina di regia
All’assessore alla Legalità anche la delega al Litorale dopo le dimissioni del mini sindaco Tassone. Marino: «Non possiamo consegnare Ostia alla mafia»
L’assessore alla Legalità investito anche della delega al Litorale dopo le dimissioni del mini sindaco Tassone. Marino: «Non possiamo e non vogliamo consegnare Ostia alla mafia»
Non un vero e proprio commissario ma un ruolo di guida all’interno della cabina di regia per il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco composta da governo, Comune, Regione e Vaticano. Con poteri pressoché analoghi e «un ruolo trasversale tra giunta e governo», ha precisato l’assessore Cattoi al termine della prima riunione di giunta sul Giubileo, che si è tenuta ieri, mercoledì 18 marzo. Sarà Alfonso Sabella, il magistrato antimafia “prestato” alla giunta Marino all’indomani dell’esplosione dello scandalo di Mafia Capitale, il capo dell’«ufficio di missione» creato per l’Anno Santo della misericordia. Intanto in Campidoglio sono già stati istituiti due gruppi di lavoro: uno tecnico e l’altro che si occuperà dei servizi da fornire ai pellegrini.
A Sabella, assessore alla Legalità della giunta capitolina, è andata anche la delega al Litorale, dopo le dimissioni del presidente del municipio X Andrea Tassone, che ha azzerato la giunta, rimettendo il mandato nelle mani del sindaco. «Oggi – ha spiegato il mini-sindaco in una conferenza stampa alla presenza del commissario del Pd romano Matteo Orfini – rassegno le mie dimissioni perché non ho gli strumenti per poter andare avanti. Non ho mai chiesto un carro armato per combattere le mie battaglie ma almeno una piccola mazzafionda l’avrei desiderata. Abbiamo portato aventi tante battaglie ma tutto questo non è stato sufficiente. Oggi – ha continuato – azzero la mia esperienza amministrativa e lancio un appello a Marino: la rotazione dei ruoli dirigenziali e un commissario per la gestione del litorale. Ostia è una città complessa e le cronache hanno sviscerato tutto il suo lato oscuro. Spero che il mio sacrificio e quello della mia giunta venga rispettato. Oggi non ci sono le condizioni per andare avanti. Spero che il municipio X sia il municipio dal quale far rinascere Roma».
Per il sindaco Marino si tratta di «una sfida che accogliamo e rilanciamo. Sono convinto – ha detto – che questa delega debba essere affidata all’assessore alla Legalità Alfonso Sabella. In più, riaffermo il mio impegno per mettere in atto tutte le decisioni già assunte da questa giunta, tra mille resistenze, riguardo alla rotazione dei dirigenti in tutti i ruoli di quel municipio, compreso quello dei vigili urbani. Faccio appello ai cittadini di Ostia perché sostengano questo impegno e il lavoro dell’amministrazione del municipio e del Campidoglio contro gli interessi della criminalità organizzata per proseguire nella strada del cambiamento». Il punto fermo: la consapevolezza di «non potere e non volere in alcun modo consegnare Ostia alla mafia». La situazione del Municipio X, ha dichiarato, «le infiltrazioni mafiose, il condensarsi di un clima di minacce e di pressioni, una realtà amministrativa complessa hanno spinto il presidente Andrea Tassone a scegliere di azzerare la giunta e dimettersi. È un gesto drammatico che segnala quanto grave sia diventata la situazione e che pone la nostra amministrazione davanti a nuove responsabilità nel contrasto alle organizzazioni criminali».
Sulla stessa linea anche Orfini. «Se a Ostia c’è la mafia – ha detto – c’è una responsabilità della politica, che deve contrastare l’illegalità ed essere antimafia in modo più forte di quanto fatto finora. La mafia è infiltrata in questa città e lo stiamo scoprendo in modo diffuso, ma lo è ancor più capillarmente sul litorale romano».
19 marzo 2015