Giovanni Allevi racconta il suo “Love” per la famiglia

Il pianista impegnato in tour europeo farà tappa all’Auditorium Conciliazione di Roma il prossimo 27 marzo, per presentare il nuovo album

Il pianista impegnato in tour europeo farà tappa all’Auditorium Conciliazione di Roma il prossimo 27 marzo, per presentare il nuovo album

Londra, Bruxelles, Parigi, Zurigo, Berna Barcellona: sono le prime tappe del tour internazionale di Giovanni Allevi, il talentuoso pianista e compositore marchigiano, classe 1969, che approderà in Italia il 27 marzo a Roma, all’Auditorium della Conciliazione, per poi proseguire nella penisola fino alla fine di aprile 2015. Al Cadogan Hall di Londra, una delle sale da concerto più prestigiose di tutta Europa, che ha ospitato l’anteprima del tour, è stato standing ovation. Tutto esaurito anche in Belgio per questo artista tanto riccioluto quanto schivo, che riesce a conquistare diverse fette di pubblico nei vari angoli del pianeta. Le sue note gli unici effetti speciali. Il resto è talento e capacità di creare empatia con il pubblico, come dimostrano le immagini del giorno della registrazione del nuovo album, “Love”, uscito lo scorso 20 gennaio su etichetta Bizart/Sony Music, girate nello studio del SAE Institute di Milano, alla presenza di una trentina di selezionatissimi fan che hanno ascoltato i brani prima che fossero finiti e avessero un titolo, per commentarli in diretta con lui.

“Love”, ottavo album di inediti della sua carriera, raccoglie 13 tracce per pianoforte, che raccontano l’amore in tutte le sue declinazioni, a cominciare da quello per la famiglia, tanto che il primo singolo estratto si intitola “My family”. Per spiegarlo l’autore apre il suo mondo interiore e ci porta a casa sua, durante un pranzo in famiglia, con bambini che giocano e adulti che discutono a voce alta. Ad un tratto, nella mente del compositore, il volume di quel vociare si abbassa, e si alza quello di una affettuosa melodia. Tenero anche in “Loving you”, il secondo singolo, intensa e romantica ballad, che lo ha trasformato in un dolce personaggio d’animazione per il video clip collegato, girato dal cartoonist Marco Pavone, che racconta di una piantina ormai secca che viene gettata via ma arriva di mano in mano, donata ad altri, riprendendosi di volta in volta, grazie a chi la riceve, fino allo stesso Allevi. «Da simbolo dell’aridità e della solitudine – racconta il regista Marco Pavone – si trova al centro di un piccolo viaggio…E così la storia che si svela sotto gli occhi dello spettatore non è solo una bella favola romantica ma una visione incantata del mondo, pieno d’amore, dietro i piccoli gesti che ciascuno è in grado di compiere».  La conferma dallo stesso Maestro Allevi, intercettato in esclusiva tra una tappa e l’altra del tour.

Si parla tanto di amore, ma paradossalmente viviamo in un periodo con diversi focolai di guerra. Che amore è il tuo?
È lo stupore incantato che dobbiamo riscoprire nei confronti dell’altro, dopo aver fatto cadere tutte le nostre verità in tasca, le ideologie ed i pregiudizi.
La musica ha su di me questo potere, riportarmi all’essere insondabile, misterioso e sconosciuto che in realtà sono.

Presentando l’album hai detto che grazie alla musica hai potuto attraversare mille vite: in che senso? Quali vite ti colpiscono di più?
Ho la fortuna di essere avvicinato e circondato da persone che hanno uno strano bagliore negli occhi, un lampo di disorganizzazione interiore. Molte anime belle e dannate hanno voluto condividere con me la loro vita, fatta di errori, slanci folli, grandi sofferenze ed ebbrezza. I loro racconti di vita ora sono con me, sulla mia pelle, a dare una spinta prepotente alla mia musica.

Arriviamo al primo singolo “My Family”. Com’è la tua famiglia?
È un sogno verso cui tendo, è la mia Itaca, da cui sono spesso lontano. Ora farò un’affermazione controcorrente, da vera rockstar quale sono diventato: evviva la famiglia!

Che padre sei?
Giocherellone e silenzioso.

Torniamo all’album “Love”. Come fai a bilanciare emozioni e tecnica?
Mi viene spontaneo. In fondo le emozioni non possono esprimersi senza tecnica, così come contenuti irrazionali devono essere inglobati in una forma apollinea.

Sul tuo canale YouTube c’è il video del giorno della registrazione dell’album, in cui hai invitato alcuni fan. Com’è andata?
È stato molto bello! Quel gruppo selezionato di fan mi segue in tutto il mondo, ed invitarli in studio era il minimo che potessi fare per manifestare loro la mia riconoscenza.

Parlaci dei nuovi brani…
Sono tutti diversi. Ognuno va a scandagliare una parte della mia anima tormentata, sempre alla ricerca di una luce. Ognuno racconta l’amore, la vera essenza della musica e la mia ragion d’essere.

Possiamo testimoniare che ai tuoi concerti c’è un pubblicato variegato. Come lo coinvolgi?
Raccontando e svelando la mia anima attraverso la musica con la massima sincerità. Forse è così che riesco a parlare al cuore della gente, indipendentemente dall’età.

A Roma suonerai a due passi da San Pietro. Sappiamo che segui molto Papa Francesco.
È un grandissimo! L’ho incontrato di persona pochi secondi, giusto per percepire tutta la sua bontà d’animo e gentilezza. È l’unico potente della Terra che ha davvero a cuore il destino di tutte le genti.

6 marzo 2015