Giovani in campo per un’economia sostenibile

Dai giovani la spinta verso nuovi modelli di sviluppo, capaci di di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle future di realizzare i propri

I modelli economici che hanno guidato lo sviluppo e il commercio ci stanno portando verso un sentiero non più percorribile, lo capiamo guardando alle ripetute crisi finanziarie, all’ambiente, ma anche all’aumento di disuguaglianze a livello mondiale. Nel 2016 otto persone nel mondo possedevano la stessa ricchezza di tre miliardi e mezzo di persone, cioè della metà più povera della popolazione mondiale. Secondo l’ultimo rapporto Oxfam, di tutta la ricchezza creata nell’ultimo anno l’82% è andato all’1% della popolazione mondiale, mentre il 50% meno abbiente non ha beneficiato di alcun aumento. Nelle economie avanzate, il reddito dell’1% più ricco della popolazione cresce tre volte più veloce rispetto al reddito del resto della popolazione.

I giovani non ci stanno, e si fanno sentire. Con entusiasmo, e grazie alle possibilità di connessione, hanno costituito un network mondiale che ha cominciato a criticare i modelli economici e il modo in cui l’economia viene insegnata. Nel gennaio 2015 un gruppo di studenti di Economia ha illuminato la facciata dello Sheraton Hotel di Boston per accogliere i partecipanti alla conferenza annuale dell’American Economic Association con scritte provocatorie del tipo: «Is economic growth killing the planet?». Anche nei confronti dello sfruttamento del lavoro stanno iniziando le prime ribellioni, i primi scioperi: pensiamo ai lavoratori di Amazon o della Ryanair, che negli ultimi tempi si sono ribellati a un lavoro considerato non degno, così come i dipendenti di Foodora, che chiedono maggiori tutele.

“Sostenibilità” sta diventando oggi la parola chiave di un’economia e di una vita che i giovani desiderano. La «Laudato si’», proponendo nuovi modelli di sviluppo all’insegna dell’economia circolare, richiama tutti a comprendere l’importanza della sostenibilità: «La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale». Sostenibile è uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. E in un mondo dove la finanza domina l’economia reale, non si può affrontare il tema della sostenibilità senza prendere in considerazione gli strumenti finanziari: attraverso il denaro si muove la produzione, si muove il lavoro.

Investimenti sostenibili e responsabili possono essere un segno importante per fare passi verso un’economia più umana e più equa. Come funziona la finanza sostenibile, come avviene la selezione di fondi che possano garantire la sostenibilità? Le società di gestione del risparmio più attente a queste dimensioni solitamente operano con due criteri: quello dell’esclusione di chi non garantisce sostenibilità (non entrano nei fondi imprese che operano in settori controversi, come per esempio l’azzardo) e quello del premio di chi opera in maniera virtuosa (si valuta come si trattano i dipendenti, cosa si fa per l’ambiente, ecc.). Potrebbe sembrare che, a voler rispettare tutti questi criteri, ci si privi di possibilità redditizie di investimenti. E invece no! La recente letteratura in materia finanziaria sta dimostrando che l’attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance delle imprese si traduce in investimenti meno rischiosi e anche più redditizi nel medio-lungo periodo.

Scelte di futuro, nella direzione di una economia sostenibile, nel contesto degli istituti religiosi, delle parrocchie e delle diocesi, potrebbero avere una potenza evocativa grandissima. Sarebbero di sprone all’Italia e al mondo intero. I giovani sono sensibili a questi temi e investono la loro formazione e le loro competenze verso un’economia più giusta, amica dell’ambiente e della persona, e una finanza che è a servizio di questo tipo di economia.

18 luglio 2018