Giovani, il valore della santità

La serata a Sant’Angela Merici nella memoria liturgica del beato Carlo Acutis e il pellegrinaggio ad Assisi, prime tappe di un cammino sinodale con i ragazzi romani

Ieri, 10 ottobre, Papa Francesco ha aperto il cammino sinodale con una celebrazione eucaristica solenne nella basilica di San Pietro. Non è semplicemente un fatto di cronaca, una data da appuntare in agenda, una celebrazione da preparare, ma è la scintilla, l’inizio di un percorso che in modo evidente deve coinvolgere tutti a diverso titolo, ma deve riguardare un atteggiamento sincero di ascolto su ciò che i ragazzi vivono in questo tempo. Quale il loro rapporto con gli altri, quali i loro riferimenti, quale il loro rapporto con i sogni, e infine la fede che orizzonte occupa?

La diocesi di Roma si stava già impegnando su questo approccio da un paio d’anni, ma l’input di Papa Francesco, sabato 18 settembre, è risuonato come un impegno ancora più forte a fermarsi su questo, ad «ascoltare lo Spirito, ascoltandoci». Spesso, se interrogati, i nostri giovani non conoscono il significato della parola “sinodo” (che letteralmente vorrebbe dire “cammino comune”), ma in un certo senso ne sono stati il catalizzatore. Dal 3 al 28 ottobre 2018 la Chiesa universale aveva vissuto un Sinodo dal titolo “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” e in questa occasione il richiamo è stato forte sulla forma e sulla struttura della Chiesa attraverso un appello chiaro alla fraternità. Da una parte si comprende il loro desiderio di figure adulte autorevoli, capaci di essere riferimento nel loro percorso di Chiesa, dall’altra chiedono anche di essere coinvolti attraverso una modalità più efficace e partecipativa. Insomma, si potrebbe dire che è grazie ai giovani e a questa provocazione che Papa Francesco ha pensato ad un cammino sinodale proprio sulla sinodalità. Un gioco di parole? Non solo! Si tratta di mettere a tema la forma stessa della Chiesa su questo aspetto. Ed è questo un impegno che dovrebbe preoccupare ogni persona in ognuno dei contesti di vita.

Con questo preambolo possiamo capire il senso delle proposte e delle iniziative del Servizio diocesano per la pastorale giovanile: costruire una rete sempre più significativa di giovani della città di Roma accogliendo ragazzi più avvezzi all’esperienza parrocchiale o di fede in una associazione o movimento ecclesiale, altri invece più lontani, ma che condividono la stessa condizione, le stesse domande e le stesse attese. Per questo abbiamo deciso attraverso due iniziative di partire da loro e – soprattutto dopo il periodo di restrizioni e distanziamenti più forti – di proporre loro qualche momento in presenza per fargli sperimentare degli incontri più significativi. La prima oggi, 11 ottobre, nella parrocchia di Sant’Angela Merici, dalle ore 18 alle 22. Una celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis nei primi vespri della memoria liturgica del beato Carlo Acutis. Accoglieranno le sue reliquie riflettendo sul valore stesso della santità possibile anche per un ragazzo adolescente.

Dopo la preghiera, l’associazione ProSpes ci ospiterà nel giardino antistante la parrocchia per un momento di festa con vari stand, musica di band emergenti di ragazzi, testimonianze e sano divertimento. Sarà l’occasione per mostrare un Punto Giovani, un’esperienza che si sta diffondendo sempre di più nel territorio della nostra città. Case dove i giovani possono sentirsi accolti, ascoltati e accompagnati così come sono, per avviare percorsi di vita e di fede su misura. La parola “sinodo” si può tradurre anche con “carovana”. Si potrebbe dire che Gesù dodicenne viaggia al passo di una carovana fatta di parenti, familiari e amici (cfr. Lc 2, 42). È per questo che la seconda iniziativa sarà sabato 16 ottobre: un pellegrinaggio ad Assisi, luogo dove san Francesco e santa Chiara e anche il beato Carlo Acutis sono sepolti. Sarà l’occasione per ritrovarci in un clima di fede, ma anche di confronto, tipicamente giovanile. Due iniziative dunque, ma un unico grande cammino che insieme ai nostri giovani vogliamo realizzare. (Alfredo Tedesco, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile)

11 ottobre 2021