Giovani e lavoro: la preghiera al Borgo Ragazzi don Bosco

La veglia organizzata dal Servizio diocesano per la pastorale sociale ha aperto la V edizione di “Generiamo lavOro”, il cantiere promosso con Acli Roma e altre realtà. Borzì (Acli): «Cerchiamo di dare una speranza»

I giovani e il mondo del lavoro, un binomio messo a dura prova dalla pandemia, e la pace, che oggi è lontana dall’Europa: questi i temi che hanno scandito la veglia di preghiera “Non c’è pace senza lavoro e non c’è lavoro senza pace”, svoltasi ieri sera, 11 aprile, nella chiesa del Borgo Ragazzi don Bosco di via Prenestina. Organizzato dal Servizio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, il momento di preghiera ha dato ufficialmente il via alla quinta edizione del cantiere “Generiamo lavOro”, percorso formativo completamente gratuito a favore dei giovani dai 18 ai 30 anni, promosso dalle Acli provinciali di Roma con il Servizio diocesano e numerosi altri partner. A presiedere la preghiera, monsignor Francesco Pesce, incaricato per la Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Roma.

L’incontro è stato «fortemente voluto all’inizio della Settimana Santa perché in questo momento quando si parla di lavoro e di giovani si descrive un momento di passione – ha detto Lidia Borzì, presidente delle Acli romane -. Dobbiamo cercare di dare una speranza ai giovani, non dobbiamo accettare e non possiamo rassegnarci al fatto che il lavoro sia fonte di sofferenza. Dobbiamo fare da pungolo alla politica che deve mettere il lavoro dignitoso in cima a tutte le priorità, riconoscere la formazione come grimaldello che può cambiare le sorti dei giovani e continuare a puntare sulla rete tra varie realtà». Il cantiere “Generiamo lavOro”, infatti, si avvale della collaborazione di Cisl Roma e Rieti, Mlac (Movimento lavoratori di Azione cattolica), Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid) Roma, Azione cattolica Roma, Confcooperative Roma, Elis, Sapienza Università di Roma e Udu Sapienza.

Anche don Daniele Merlini, direttore del Borgo Ragazzi don Bosco, si è soffermato sull’alleanza, specie quella tra famiglie, giovani, realtà ecclesiali e aziende, quale arma vincente «per costruire un futuro ai ragazzi». Il centro, ha ricordato, è nato con la vocazione dell’accoglienza dei giovani, dell’educazione e dell’accompagnamento educativo che sfocia nella formazione professionale. Terminate le scuole medie i ragazzi assolvono l’obbligo scolastico attraverso percorsi di formazione nel settore meccanico, elettrico e della ristorazione. «Insegniamo loro un mestiere – ha aggiunto – e poi li accompagniamo a inserirsi nel mondo del lavoro attraverso contatti con le aziende, tirocini e contratti di apprendistato». Monsignor Pesce ha invitato i ragazzi presenti a «non sottovalutare l’importanza della preghiera. Non è qualcosa da tenere fuori dal lavoro ma è il suo vero nutrimento. La preghiera non è qualcosa di antico e voi, non per colpa vostra, state perdendo l’abitudine all’orazione. Ci siamo tutti dimenticati un po’ dimenticati di questa dimensione spirituale». Sul tema della pace si è invece soffermato Oliviero Bettinelli, vice direttore del Servizio diocesano, per il quale «non è qualcosa di cui ricordarsi solo in occasione di eventi drammatici. La pace non è un sogno: va costruita ogni giorno».​​​​​​​

12 aprile 2022