Giorno della memoria, Sant’Egidio: «Dalla Shoah un monito all’Europa»

A 78 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, la riflessione sull’Olocausto è ancora «fondamentale» per il futuro del continente, ancora segnato dalla guerra

«Sono trascorsi 78 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e il Giorno della memoria – che si celebra il 27 gennaio – non è una commemorazione rituale». A sottolinearlo è la Comunità di Sant’Egidio in una nota diffusa ieri, 26 gennaio, alla vigilia della Giornata. «Mentre va scomparendo la generazione dei sopravvissuti e dei testimoni della Shoah, il Giorno della memoria invita tutti ad assumersi la loro eredità e richiama le istituzioni a una maggiore vigilanza per contrastare la diffusione di pregiudizi antisemiti e razzisti, ancora troppo presenti non solo su internet, e di slogan e atteggiamenti intolleranti nello spazio pubblico, accompagnati da discriminazione ed esclusione sociale delle minoranze e dei diversi», si legge nel testo.

Nell’analisi della Comunità, «la riflessione sulla Shoah, preparata nel Novecento da decenni di antisemitismo e predicazione dell’odio razziale, è stata determinante per la pace e la riconciliazione in Europa dopo la seconda guerra mondiale. Ma il ricordo dell’abisso di Auschwitz – avvertono – costituisce ancora un monito fondamentale per il futuro del nostro continente, proprio nel momento in cui la guerra è tornata tragicamente sul suolo europeo».

27 gennaio 2023