Giorno della memoria, Draghi: «Impegno per il presente, fondazione per il futuro»

Le parole del premier in occasione del 27 gennaio. I messaggi di presidenti di Senato e Camera Casellati e Fico. «Tenere alta l’attenzione contro l’indifferenza»

«Ricordare è impegno per il presente, fondazione per il futuro». Lo afferma il presidente del Consiglio Mario Draghi, in occasione della Giornata della memoria che si celebra oggi, 27 gennaio. Una data in cui «ricordiamo l’orrore dell’antisemitismo – ancora le parole del premier – e rinnoviamo il nostro impegno collettivo a contrastare ogni tentativo di cancellare la memoria».

Anche per la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati – che questa mattina ha deposto una corona al Museo della Shoah di Roma insieme al presidente della Camera Roberto Fico, alla presenza della senatrice a vita Liliana Segre, dei rappresentanti delle Comunità ebraiche e dell’ambasciata d’Israele -, «il Giorno della memoria è l’occasione per rinnovare con forza il comune impegno a combattere l’indifferenza, che, come ci ricorda Liliana Segre, è stato il vero complice dei misfatti della Shoah. Solo attraverso il ricordo delle atrocità subite da milioni di ebrei, di bambini, donne e uomini senza colpa, possiamo tenere viva la consapevolezza degli errori del passato e delle devastanti conseguenze che hanno prodotto». Un percorso collettivo che, continua Casellati, «non si può tuttavia esaurire il 27 gennaio. È un impegno che va alimentato ogni giorno, ricordando il cammino che dall’orrore dell’Olocausto ha portato l’Europa a rifondarsi su principi di libertà, democrazia e tutela dei diritti umani. Questa – ha ammonito – è la responsabilità che abbiamo nei confronti dei nostri giovani perché solo così potranno diventare vere sentinelle dei valori della pace, della fratellanza e della tolleranza».

Nelle parole del presidente della Camera Fico, «il valore e il senso della giornata che celebriamo il 27 gennaio – data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz – risiede nella conservazione e nella trasmissione, soprattutto alle generazioni più giovani, della “memoria”, che è qualcosa di tanto prezioso e allo stesso tempo fragile. E per questo va coltivata, diffusa, protetta». Memoria, spiega, «innanzitutto come omaggio a tutte le vittime di quel piano criminale che fu la Shoah: ebrei, rom, sinti, omosessuali e disabili, internati militari e oppositori del regime colpiti dalla furia nazista. Memoria – aggiunge – come ricordo di quelle persone che trovarono il coraggio di non voltarsi dall’altra parte, adoperandosi, spesso a rischio della propria vita, per salvare gli ebrei dallo sterminio». E ancora, «memoria come risposta ad ogni tentativo di negazione o sottovalutazione di quanto accaduto e delle responsabilità e complicità. Memoria come dovere di fare i conti con il nostro passato. Riconoscendo che anche in Italia furono molti i complici dello sterminio e che pochissimi ebbero il coraggio di opporsi apertamente alle ignominiose leggi razziali». Memoria,  infine, «come monito per l’umanità a tenere sempre alta l’attenzione contro l’intolleranza, l’indifferenza e l’oblio che, ancora oggi, rischiano di alimentare nuovi orrori e nuove atrocità». Per il presidente della Camera, «quanto accaduto nei giorni scorsi a Campiglia Marittima, dove un ragazzino è stato aggredito da due coetanee e preso di mira con insulti antisemiti, è di una gravità inaudita. Un episodio che va stigmatizzato con fermezza e che sprona tutti noi a farci, ogni giorno, promotori della cultura del rispetto. Le istituzioni, come tutti gli attori sociali e i singoli cittadini, sono chiamate – è il monito della terza carica dello Stato – a un impegno non negoziabile: rispettare, applicare, diffondere i valori di libertà, giustizia, solidarietà e rispetto dei diritti e della dignità di ogni individuo. Ce lo impone la nostra Costituzione, che nasce dalla Resistenza e si fonda sul ripudio del fascismo. Ce lo impongono i Trattati europei ed internazionali. Ce lo impongono la nostra storia e la nostra coscienza civica, il nostro essere una comunità», conclude.

27 gennaio 2022