Giornata vittime del Covid: campane a lutto in tutta la Lombardia
La ricorrenza nell’anniversario di quel 18 marzo 2020 in cui i camion militari trasportavano in processione le bare con i morti di Bergamo. I vescovi: «Superare la sofferenza senza dimenticare la lezione»
Cinque anni fa, il 18 marzo 2020, l’Italia intera – chiusa in casa – assisteva scioccata al passaggio della colonna di camion militari che traportava come in una processione le bare con i morti di Bergamo. Troppi, per essere sepolti tutti all’interno della città. In memoria di quella data si celebra, il 18 marzo, la Giornata nazionale dedicata alle vittime dell’epidemia di coronavirus. In Lombardia, ricordarla sono state le campane che alle 12 hanno suonato a lutto in tutta la regione, su invito della Conferenza episcopale lombarda.
«Troppo profonde sono le ferite, troppo diffuse sono le lacrime che la pandemia del Covid ha lasciato nelle nostre terre, troppo deprimenti sono le memorie», le parole dei vescovi, che invitano a cogliere l’occasione per «pregare per le vittime e per le persone ferite dalla morte in quei mesi», ma anche per ricordare quell’eroica capacità di resilienza che ha fatto di Bergamo, e di tutta la regione, un simbolo di resistenza. L’esortazione dei presuli è a pregare perché «tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia: la solidarietà necessaria, la vigilanza attenta, la speranza invincibile che nasce dalla fede nel Risorto».
Il Comune di Bergamo, in particolare, celebra la ricorrenza con una cerimonia dedicata al tema “La memoria e la scoperta”, in onore degli oltre 16mila morti nell’anno del Covid, da cui la città è uscita con oltre 8.500 residenti in meno. La memoria «come atto necessario per onorare e rispettare chi non c’è più e quanto vissuto», si legge sul sito del Comune di Bergamo. La scoperta «come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l’esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato».
Tre i luoghi simbolici in cui si snoderà la cerimonia di Bergamo: il Cimitero Monumentale, nella chiesa di Ognissanti svuotata dai banchi per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria -, con una riflessione del vescovo Francesco Beschi; Palazzo Frizzoni, sede del municipio, dove verrà ricreata una sorta di piazza in cui le strutture metalliche della mostra fotografica “Primavera” di Lorenzo Zelaschi fungeranno, per tutta la giornata, da postazioni di ascolto del podcast “La memoria è oggi”; infine il Bosco della Memoria al Parco della Trucca, con la partecipazione del ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. Qui è in programma, tra le altre cose, un’azione di memoria che vede protagonisti oltre 100 alunni di alcuni istituti superiori della città. «Perché la memoria è la base per ricostruire – dichiarano dal Comune di Bergamo -. Perché la memoria di ieri è l’essenza della forza di oggi».
18 marzo 2025