Giornata mondiale dell’ambiente: installato il primo Orologio del clima d’Italia

Installato nella sede del ministero della Transizione ecologica, indica poco meno di 7 per limitare a 1,5° gradi l’aumento della temperatura media del pianeta

6 anni e 7 mesi: è il tempo che indica il primo Climate Clock italiano, installato questa mattina, 4 giugno, nella sede del ministero della Transizione ecologica (Mite), alla vigilia della Giornata mondiale dell’ambiente che si celebra domani, 5 giugno. Poco meno di 7 anni, dunque: il tempo utile, secondo gli scienziati del Mcc (Mercator Research Institute on Global Commons and Climate Change), per adottare comportamenti e interventi che limitino a 1,5° gradi l’aumento della temperatura media del pianeta. Un tempo che, naturalmente, può variare a seconda delle iniziative che saranno prese a livello globale.

Non solo. Nato sulla scia della campagna internazionale inaugurata il 19 settembre 2020 dagli artisti Gan Golan e Andrew Boyd con il Climate Clock installato sulla facciata del Metronome di Union Square a Manhattan, l’orologio italiano indicherà anche la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili nel mondo, oltre a citare il pensiero di sei fra artisti, scienziati e attivisti noti per il loro impegno verso l’ambiente e la natura.

«Nei prossimi mesi ci attendono sfide fondamentali, dal G20 Ambiente, clima ed energia fino alla Cop26 sul clima a Glasgow, passando per la Youth4Climate e la PreCop che ospiteremo nel nostro Paese – ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, presente all’inaugurazione insieme all’amministratore delegato del Gestore dei servizi energetici (Gse spa) Roberto Moneta -. L’orologio del clima che inauguriamo sulla facciata del Mite da oggi dialoga in contemporanea con quello già installato anche a Glasgow. Il tempo che questi orologi indicano è il tempo che abbiamo per agire. Un tempo che possiamo invertire. La transizione ecologica – ha aggiunto – è lo strumento principale per spostare queste lancette e liberarci dalla spada di Damocle dei rischi a cui ci espongono i cambiamenti climatici. L’ora che segna è l’ora della volontà».

Collocato all’ingresso della sede del Mite in via Cristoforo Colombo a Roma, l’orologio del clima rientra nelle numerose iniziative di avvicinamento alla Conferenza sui cambiamenti climatici (Glasgow, 1-12 novembre 2021) previste dal ministero. L’obiettivo: sensibilizzare le coscienze dei cittadini sul tema dei cambiamenti climatici, in modo che ognuno possa sentirsi parte di un percorso condiviso, che condurrà a un futuro a basse emissioni di carbonio. A questo guardano anche le citazioni riprodotte nel display dell’orologio: «La CO2 è come il sale, indispensabile alla nostra vita ma velenosa se in eccesso» del chimico James Lovelock; «Non abbiamo più tempo per essere pessimisti», dell’analista ambientale e fondatore del Worldwatch Institute Lester R. Brown; «Il futuro ci giudicherà soprattutto per quello che potevamo fare e non abbiamo fatto», del regista Ermanno Olmi. E ancora, «L’immutabilità è il mutare della Natura», della poetessa Emily Dickinson; «La gestione sostenibile delle nostre risorse naturali promuoverà la pace», del premio Nobel per la pace Wangari Maathai; infine «La Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri Padri ma un prestito da restituire ai nostri figli”», del capo nativo americano See-ahth.

4 giugno 2021