Giornata internazionale della pace: si riparte da Assisi

Il 21 settembre l’incontro “Prima di tutto la pace”, organizzato dalla Fondazione PerugiAssisi. «Necessario (ri)costruire il nostro senso di responsabilità»

«Fermare la guerra e le guerre è ancora possibile. Ma serve una più ampia e matura mobilitazione per la pace». È con questo obiettivo che la Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace organizza per sabato 21 settembre – Giornata internazionale della pace – nella città di san Francesco, dalle 10 alle 17, un incontro di riflessione e condivisione, prima di dare vita a una nuova marcia. “Prima di tutto la pace!”: questo il tema della giornata. L’idea, spiegano, è quella di «aprire un confronto, che sentiamo particolarmente urgente, sulle ragioni e sui compiti delle donne, degli uomini e delle istituzioni che oggi vogliono sinceramente la pace». Nella convinzione che «non basta dire “pace, pace”. Serve più competenza e capacità di analisi, di proposta e di mobilitazione».

Il richiamo della PerugiAssisi è a «una forte volontà politica, una visione, un progetto e una bussola», per fermare la guerra: «Proprio quello che oggi manca alla politica e che dobbiamo assolutamente ricostruire. Noi – spiegano – siamo convinti che se non riapriamo una prospettiva politica anche l’Italia e l’Europa saranno risucchiate dal vortice della guerra. Nessuno è così ingenuo o ignorante da pensare che sia facile. Fermare il mostro della guerra non è mai facile, ma è necessario. Necessario è fermare la carneficina. Necessario è fermare le devastazioni. Necessario è fermare l’escalation. Necessario è fermare l’allargamento della guerra. Necessario è fermare la corsa al riarmo. Non siamo chiamati a fare le cose facili ma quelle necessarie».

L’invito è a «uno sguardo ben più largo del campo di battaglia ucraino», dato che «quella che stiamo vivendo è una enorme “crisi di cura e di fraternità”», oltre che «una gravissima “crisi di legalità”». E «le conseguenze sono sconvolgenti». Per i responsabili della Fondazione dunque «l’opposizione alla guerra e a tutte le sue manifestazioni, non potrà crescere se non sarà accompagnata da un intenso, maturo, impegno di costruzione della pace “positiva”». In particolare, spiegano, «dobbiamo (ri)costruire il nostro senso di responsabilità verso la pace. La pace è (anche) nelle nostre mani, nelle mani di tutti e di ciascuno; (ri)costruire la capacità nostra e delle nostre istituzioni di “fare la pace”. La pace è una cosa concreta che richiede azioni concrete ed efficaci; (ri)costruire la politica e le istituzioni della pace. Dalla più piccola alla più grande. Partendo dai paesi e dai quartieri delle nostre città, passando per l’Europa, fino ad arrivare all’Onu».

Le iscrizioni sono già aperte online. Per partecipare al dialogo politico su “Le ragioni e i compiti delle donne, degli uomini e delle istituzioni che oggi vogliono sinceramente la pace” è possibile scrivere all’indirizzo adesioni@perlapace.it.

2 agosto 2024