Giornata infanzia, Albano: «Garantire a tutti gli stessi diritti»
Nel 30° dalla Convenzione Onu, l’Autorità garante indica 4 priorità: mense scolastiche, posti nido, spazi gioco inclusivi e una banca dati sulla disabilità
«Non uno di meno. Non un diritto di meno. Tutti i bambini in egual misura devono godere degli stessi diritti». Lo ha sottolineato con forza Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, aprendo questa mattina, 19 novembre, all’Auditorium Museo dell’Ara Pacis, il convegno “Nuove sfide per l’infanzia e l’adolescenza a 30 anni dalla Convenzione Onu”. Anniversario che si celebra domani, 20 novembre, e in vista del quale Albano traccia un bilancio di quanto è stato fatto e delle sfide, presenti e future.
Cosa manca per la piena attuazione dei diritti in Italia «lo ha indicato il Comitato Onu – ha ricordato Albano -. Tra le raccomandazioni di febbraio 2019: superare le disparità territoriali e raccogliere dati su violenza, disabilità, fuori famiglia, salute mentale e dispersione scolastica». E ancora: «Assicurare maggior ascolto ai minorenni, garantire il diritto alla salute, contrastare l’abbandono scolastico, garantire la sicurezza degli edifici e migliorare la protezione dei minorenni vulnerabili». Allo stesso tempo, ha continuato, «se guardiamo alla realtà di oggi, troviamo un mondo diverso: sono emersi nuovi bisogni, nuove esigenze e nuove vulnerabilità. Aumentano gli individualismi, si disgregano le relazioni a tutti i livelli: di coppia, tra generazioni e nella comunità. Abbiamo riflettuto su questo e abbiamo anche ascoltato bambini e ragazzi – ha riferito l’Autorità garante -. Ne sono emersi nuovi diritti». Tra questi, «il diritto dei bambini a non essere lasciati soli, a non dover assistere a discussioni o litigi tra genitori, a coltivare i propri sogni e a realizzarli, a utilizzare in modo consapevole e sicuro i nuovi media digitali».
Per la Garante, «sarebbe bene parlare di diritti in crescita. I diritti sono sì punti fermi ma vanno interpretati in chiave evolutiva alla luce del principio, fissato dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia, della prevalenza del superiore interesse del minore». Non solo: i diritti devono essere realizzati e garantiti «nei confronti di tutte le persone di minore età, senza differenze». Oggi invece, nelle parole di Albano, «i servizi all’infanzia e all’adolescenza non rispettano standard minimi uguali per tutti». Per colmare le differenze, è necessario definire i «livelli essenziali delle prestazioni» previsti dalla Costituzione. «Come Autorità garante – ha spiegato – ne abbiamo indicati quattro: mense scolastiche per tutti i bambini delle scuole dell’infanzia, posti di nido autorizzati per almeno il 33% dei bambini fino a 36 mesi, spazi-gioco inclusivi per i bambini da zero a 14 anni e una banca dati sulla disabilità dei minorenni».
Non si tratta, è la conclusione di Albano, di punti di arrivo. Al contrario, è «l’inizio di un percorso per definirne altri cosicché sia possibile celebrare i 30 anni della Convenzione dando il via a una serie di azioni concrete per l’attuazione dei diritti di bambini e ragazzi. Perché nessun bambino resti indietro. Non uno di meno, non un diritto di meno».
19 novembre 2019