Giornata disabilità, la Garante: «Dare voce ai minori»

L’appello di Garlatti: «Essenziale dare voce alle esigenze e ai bisogni dei minorenni sulle questioni che li interessano. Occorre ascoltare il loro punto di vista»

Nella Giornata internazionale delle persone con disabilità, il 3 dicembre, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti rinnova il suo appello a mettere al centro bambini e ragazzi, «soprattutto quelli più vulnerabili», sui quali la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto particolarmente significativo. In particolare i «minorenni con disabilità, per i quali il ricorso alla didattica a distanza, l’impossibilità di accedere a servizi dedicati e l’assenza di relazioni hanno rappresentato una grave limitazione del diritto a crescere nel rispetto delle loro specifiche capacità evolutive e della loro identità».

Nelle parole di Garlatti, «ora che il nostro Paese sta vivendo una fase nuova, orientata alla ripresa e al rilancio, è essenziale dare voce alle esigenze e ai bisogni dei minorenni sulle questioni che li interessano. Occorre ascoltare il loro punto di vista, tenendone conto in maniera adeguata, per comprendere cosa sia necessario fare per attuare concretamente i loro diritti e per assicurare loro un’educazione che possa essere il più possibile inclusiva e di qualità. È un vero e proprio diritto di bambini e ragazzi – aggiunge -, riconosciuto tanto dalla Convenzione di New York quanto da quella sui diritti delle persone con disabilità».

La Garante evidenzia che «ai minorenni con disabilità deve essere garantito il rispetto della dignità, vanno favorite autonomia, socializzazione e inclusione – anche attraverso il gioco – e va agevolata la loro partecipazione attiva alla vita della comunità. Come Autorità garante – conclude – colgo l’occasione di questa giornata per rinnovare il mio appello alle istituzioni ad ascoltare tutti i minorenni e a permettere loro di partecipare ai processi decisionali che li riguardano attraverso processi aperti e inclusivi, agevolando una partecipazione a parità di condizioni con i loro coetanei».

3 dicembre 2021