Giornata dell’Europa, Mattarella: «Forse la fase più critica della storia europea»

Le parole del presidente della Repubblica in occasione della festa del 9 maggio: «Partecipare al voto per plasmare un’Ue unita, in pace, dinamica, solidale»

«Dall’avvio del processo di integrazione la storia europea vive forse la fase più critica della sua storia». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene in occasione della Giornata dell’Europa, che «dal 1985», ricorda, si celebra oggi, 9 maggio. Una «Festa dell’Europa» e dei «valori che ad essa sono intrinsecamente legati: pace, democrazia, tutela dei diritti delle persone e dei popoli. Il 9 maggio – sono ancora le parole del capo dello Stato – segna l’anniversario della dichiarazione con la quale nel 1950 Robert Schuman proponeva la creazione di una comunità di Stati i cui membri avrebbero messo in comune le produzioni di carbone e acciaio, convinto che “la pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano”».

Per Mattarella, si tratta di «parole che risuonano, oggi, in tutta la loro straordinaria forza e drammatica attualità. La sicurezza del nostro continente – prosegue – è scossa da conflitti che non abbiamo conosciuto in epoche recenti. Il nostro vicinato è segnato da crisi che sarebbe illusorio ritenere confinate a focolai localizzati». Una «situazione imprevista», la definisce, «che pone le opinioni pubbliche dei Paesi dell’Unione di fronte a scelte nuove».

Guardando al passato, il presidente riconosce che «l’Unione europea, nella sua vita, ha saputo affrontare con successo sfide e crisi, confermando la sua capacità di assicurare il futuro dell’Europa e dell’Italia in un contesto di convivenza pacifica, di crescita economica, di sviluppo sociale, di garanzia di libertà». Quindi, una riflessione sul futuro più prossimo. «Tra qualche settimana – ricorda – i cittadini dei ventisette Stati membri saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento europeo»: un «grande esercizio di democrazia – lo definisce – in cui centinaia di milioni di elettori hanno l’opportunità, e la connessa responsabilità, di rendersi protagonisti del loro futuro».

Con la partecipazione al voto – è la tesi di Mattarella – «potremo plasmare il governo di un’Unione europea unita, in pace, dinamica, capace di armonizzare secondo principi di solidarietà i diversi punti di vista dei suoi popoli. Presidio della nostra sicurezza. Con lo stesso coraggio e la medesima determinazione di cui diedero prova i Padri fondatori dell’Europa unita dobbiamo prendere nelle nostre mani il destino della civiltà europea, per contribuire a rendere più giusto il mondo in cui viviamo», conclude.

9 maggio 2024