Giornata del ringraziamento, occasione per un’«ecologia integrale»

Il messaggio Cei: “Gli animali, compagni della creazione”. L’invito superare «la riduzione del vivente a oggetto di consumo». Celebrazione il 7 novembre

“Lodate il Signore dalla terra voi, bestie e animali domestici (Sal 148,10). Gli animali, compagni della creazione”. Questo il tema del messaggio della Cei per la Giornata nazionale del ringraziamento, il 7 novembre, diffuso ieri, 4 ottobre.  «Quando lo sguardo dell’umanità si posa sulla creazione e il suo cuore trabocca di meraviglia per l’opera di Dio, la persona non può fare a meno di lodare il Signore per il dono degli animali, anzi la sua parola si intreccia con quella muta di tante creature viventi che accompagnano la nostra presenza sulla terra», è l’incipit del testo, in cui si citano le «valenze simboliche» degli animali nella Bibbia evidenziando che «il dominium sugli animali, che Dio affida all’uomo in Gen 1,28, non ha un’accezione tirannica. Non si tratta di disporre degli animali a proprio piacimento ma di pascerli e guidarli con premura. Questo sguardo carico di cura culmina in quello di Cristo, che ha parole che invitano ad avere fiducia in Dio Padre provvido: “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre” (Mt 6,26)». Un’orizzonte di «rinnovata prossimità agli animali, che spezza persino il rapporto preda-predatore», riflettono i vescovi, e che ricorre in molte storie di santi.

Il rischio della modernità che ha abbondonato la prossimità agli animali è quello di ridurli a «oggetti di mero consumo», avvertono. «La civiltà urbana, d’altra parte, ha portato talvolta a eccessi opposti, con un’attenzione per gli animali da compagnia talvolta superiore a quella per gli esseri umani». A volte infatti «l’atteggiamento umano è predatorio nei confronti degli animali come verso le persone. Un approccio di ecologia integrale dovrà tornare, invece, a valorizzare un orizzonte equilibrato, superando la riduzione moderna del vivente a oggetto di consumo, per riscoprirne il valore proprio». Anche nei confronti degli animali, «non si può avere un rapporto puramente strumentale; la migliore pratica di allevamento avrà anche cura del benessere degli animali coinvolti, garantendo loro la possibilità di una vita conforme al loro essere, in ambito naturale. Ne siamo responsabili». Di qui «forti interrogativi» per «alcune forme intensive applicate nella zootecnia, che oltre a calpestare la vita animale, costituiscono al contempo una grave fonte di impatto ambientale».

Ancora, dai vescovi arriva l’invito a «evitare quegli eccessi di consumo che, negli ultimi decenni, hanno distorto la salubrità della dieta mediterranea e aumentato il consumo di acqua in maniera esponenziale». La tradizione cristiana, ricordano, «consigliava il magro di venerdì, giorno della morte in croce di Gesù, con una motivazione spirituale ed etica, che si rivela preziosa anche per la custodia delle relazioni nel creato». Si tratta, insomma, di «fare discernimento su quelle pratiche che pregiudicano gli interessi vitali degli animali, senza che ve ne siano in gioco di altrettanto importanti per gli esseri umani». Approfittando della Giornata del ringraziamento come «occasione per riflettere e per convertire i nostri stili di vita a una ecologia integrale».

Nella parte finale, un appello: «Siano garantiti i diritti di pescatori e pastori, la cui dignità va riconosciuta per la salvaguardia di antichi mestieri che sanno prendersi cura del territorio. La cura per gli animali che allevano ci sproni a riconoscere adeguatamente il loro lavoro, evitando forme vergognose di sfruttamento e di caporalato», è il monito. Un ringraziamento va invece a «chi promuove forme di allevamento sostenibili» e a quegli allevatori grazie ai quali «sono state valorizzate molte aree interne del nostro Paese, che senza la loro generosa lungimiranza, sarebbero state abbandonate allo spopolamento e al degrado ambientale». Produzione di latte e formaggi, filiera della carne: questi i settori che beneficiano della zootecnia, si ricorda nel messaggio, in cui si mette l’accento anche sulla presenza «sempre più numerosa» di allevatori stranieri, specialmente immigrati, come gli indiani di religione Sikh. «La ripresa della pastorizia in diverse regioni è stata possibile solo grazie all’attività di migranti: sono nate storie molto belle di inclusione sociale e di dialogo interreligioso». Per quanto riguarda la pesca infine, rimarcano i vescovi, «è importante garantire periodi di ripopolamento del pesce ed evitare forme intensive che distruggono l’ecosistema. Vanno evidenziate le iniziative lodevoli di alcuni porti italiani che si sono dedicati anche alla pesca di plastica, per mantenere pulito il mare, fonte di lavoro e di vita».

5 ottobre 2021