Gianvilli, il senzatetto che vegliava il Santissimo
L’uomo, di origine croata, è scomparso all’inizio di agosto. A Santi Antonio e Annibale, era diventato il custode della chiesa. Il 6 settembre nella parrocchia la Messa per il trigesimo
In questa estate piena di brutte notizie, ha scaldato il cuore la storia di Gianvilli, scomparso all’inizio di agosto. Gianvilli Nacinovic era un senzatetto che vegliava il Santissimo nella parrocchia dei Santi Antonio e Annibale Maria all’Appio-Tuscolano, affidata ai Rogazionisti. Una storia, la sua, che testimonia l’amore verso Dio incarnato nell’amore per il prossimo. Gianvilli era originario della Croazia ma da anni viveva a Roma. Un giorno, per caso, anni fa, si trovò a passare dalla parrocchia dei Santi Antonio e Annibale Maria e venne attratto dal portone sempre spalancato. La chiesa infatti, eccetto che nei mesi di luglio e agosto, è aperta ininterrottamente dalle 7 alle 22 per l’adorazione eucaristica perpetua, che il sabato e la domenica si prolunga tutta la notte. Una mattina un collaboratore parrocchiale, che aveva il turno di adorazione dalle 13 alle 14, lo vide seduto in fondo alla chiesa e lo invitò a entrare nella cappellina per pregare. Da quel momento Gianvilli diventò a tutti gli effetti un membro della comunità. I parrocchiani iniziarono a conoscerlo e ogni giorno qualcuno gli preparava da mangiare. Poi si arrivò al punto che un ragazzo della comunità quotidianamente andava nella cucina parrocchiale per farlo pranzare. E Gianvilli non rimase certo con le mani in mano: aiutava con le pulizie e innaffiava le piante. Allo stesso tempo, venne gradualmente coinvolto nell’adorazione eucaristica perpetua, iniziò prendendosi un’ora da coprire e quando mancava qualcuno, era sempre disponibile per non lasciare solo il Santissimo. Quando c’era Gianvilli si poteva stare tranquilli, si diceva in parrocchia. Se un adoratore all’ultimo momento non poteva venire, rimaneva lui a vegliare il Santissimo.
Di fatto, era diventato il custode della chiesa nelle ore e nei giorni più critici. Più volte allontanò anche dei malintenzionati che stavano provando a rubare. Questo impegno lo portò a entrare nel Cammino Neocatecumenale. Dormiva all’Ostello Caritas di via Marsala, ma sentiva che la parrocchia era la sua casa. Coinvolse anche i suoi amici senza dimora, portandoli ai pranzi che si organizzavano nei locali parrocchiali. Con loro partecipò anche a un’udienza con il Papa in Aula Paolo VI. Ma a gennaio Gianvilli scoprì di avere un tumore, che lo portò a essere operato e ricoverato più volte in ospedale. In questo periodo difficile, il parroco e i parrocchiani non lo hanno mai lasciato solo. Da luglio Gianvilli non c’è più. Il carisma di sant’Annibale, che ha donato la vita per i poveri, lo ha accompagnato fino all’ultimo. Le esequie si sono svolte il 6 agosto 2022, festa della Trasfigurazione, nella parrocchia. Domani, martedì 6 settembre, alle 19 la Messa per il trigesimo.
5 settembre 2022