Giampaolo Dianin è il nuovo vescovo di Chioggia

Lo ha nominato Francesco, accettando la rinuncia al governo pastorale della diocesi di monsignor Tessarollo. Si è formato a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana

Papa Francesco ha nominato ieri, 3 novembre, il nuovo vescovo di Chioggia: è monsignor Giampaolo Dianin, del clero della diocesi di Padova, finora rettore del Seminario e docente. Classe 1962, originario di Teolo, nella diocesi di Padova, succede a monsignor Adriano Tessarollo.

Sacerdote dal 7 giugno 1987, Dianin si è formato a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana, dove ha conseguito il dottorato in Teologia morale. Docente di Morale familiare dal 1991 alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, sezione di Padova, e successivamente nella nuova Facoltà Teologica del Triveneto, ha insegnato anche Morale fondamentale e Morale sociale dal 1995 al 2002 all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Padova e Pastorale familiare dal 2003 al biennio di licenza in Teologia Pastorale, sempre a Padova.

Dal 1987 è stato cooperatore nella parrocchia di Mestrino; dal 1992 al 2000 direttore dell’Ufficio famiglia della diocesi di Padova; coordinatore della Commissione famiglia della regione ecclesiastica triveneta dal 1999 al 2001; assistente unitario dell’Azione cattolica di Padova dal 2000 al 2007. Dal 2009 finora è stato rettore del Seminario maggiore di Padova; dal 2009 al 2012 delegato vescovile per il Diaconato permanente e dal 2012 al 2018 coordinatore della Commissione triveneta per i Seminari. Tra i vari incarichi diocesani è stato membro dell’Ufficio di coordinamento pastorale, membro del Consiglio pastorale diocesano e del Consiglio presbiterale e dal 2019 membro del Collegio dei Consultori.

«Tutto è successo così in fretta senza avere il tempo di elaborare un passaggio della vita così particolare, ma forse è bene così perché in questo “cambiamento d’epoca”, come lo definisce Papa Francesco, accettare di diventare vescovo è perlomeno azzardato ed è possibile solo nell’orizzonte della fede e dell’obbedienza». Queste le parole con cui il vescovo eletto si è rivolto alla Chiesa di Chioggia e all’amministratore apostolico Tessarollo, ricevendo la nomina di Francesco, resa nota in contemporanea ieri in Sala stampa vaticana e nelle diocesi di Chioggia e di Padova. «Vengo in mezzo a voi – ha detto – per ascoltare, conoscere, inserirmi in una storia che parte da lontano e che chiede da parte mia rispetto e stima. Non porto con me né programmi né strategie pastorali; non ho la soluzione magica di tante questioni che oggi inquietano la Chiesa e la nostra società; cercheremo insieme la volontà di Dio, un cibo buono di cui nutrirci. Porto nel cuore il sogno che la gioia del Vangelo risuoni ancora nel cuore delle persone come nutrimento per la vita di ciascuno e come lievito della Chiesa e delle nostre terre – ha aggiunto -. Vengo in mezzo a voi con tanta umiltà, consapevole dei miei limiti, ma ricco dello stile sinodale che tutti stiamo cercando di imparare. Mi rasserena sapere che lavoreremo, faremo discernimento e decideremo insieme». E ancora: «Vengo in mezzo a voi preoccupato perché immagino ci siano attese su tanti fronti, ma anche con quella passione per la vita e per il vangelo che il Signore mi ha sempre donato in questi anni».

L’ordinazione episcopale è in programma nella cattedrale di Padova domenica 16 gennaio.

4 novembre 2021