Giallini come uno Scrooge romano

Nelle sale dal 17 novembre “Il principe di Roma”, di Edoardo Falcone. Il microcosmo di una Roma del primo Ottocento bella, vivace, schiettamente popolare. Tra storia, dramma e commedia

Nella Roma papalina del 1829 si muove un personaggio ambizioso in cerca da tempo di ottenere uno o più titoli nobiliari. La strada che ora sta seguendo è quella di sposare la figlia del nobile Accoramboni, e di essere ammesso a fregiarsi dei titoli da lei ereditati. Prende il via così Il principe di Roma, di Edoardo Falcone. Una commedia italiana girata tenendo presenti vari contenuti: lo storico, il drammatico, il brillante, senza trascurare una finale lezione ammonitrice per il protagonista unico, il romano Proietti, che si fa chiamare Principe e conduce una vita conseguente con i suoi desideri.

Presentato alla recente Festa di Roma, il film esce nelle sale il 17 novembre, pronto a mettere in campo una bella girandola di personaggi intorno a quello principale. Vicino infatti al finto nobile Proietti (che intanto frequenta il salotto di casa Accoramboni) si snodano tanti altri nomi che finiranno per mettere a poco a poco in forte crisi il vanesio Principe. Ingannato da un fasullo suggerimento, finisce all’improvviso circondato da fantasmi, ombre redivive dei morti che da secoli visitano le chiese di Roma. Sorpreso, imbarazzato, doverosamente disincantato, il Proietti prova all’inizio a respingere le suggestioni esercitate da queste creature fantastiche. Saranno eventi successivi che lo convinceranno a cambiare idea.

Forte è la tentazione di mettere questo Principe di Roma vicino a Il marchese del Grillo (Mario Monicelli, 1984) o a Il Conte Tacchia (Sergio Corbucci, 1982), due film che rimandano nella location e nello sviluppo della vicenda a quello di oggi. In realtà il taglio è un po’ diverso: infatti se l’ambiente è lo stesso, differente è il senso della vicenda. Dopo una prima parte in cui la cinica figura del Principe domina incontrastata, arriva il momento in cui l’aspirante nobile diventa un cittadino esemplare, dedito a cercare di porre rimedio alle malefatte commesse per tanti anni.

Con acuta visione storica Edoardo Falcone propone un copione più vicino allo Scrooge di dickensiana memoria che non agli esempi succitati. Nato a Roma nel 1968, Falcone è tra i nomi messisi in maggiore evidenza nel recente cinema italiano. Dapprima sceneggiatore, ha esordito al cinema con Se Dio vuole (2015) e ha poi diretto Questione di karma (2017) e Io sono Babbo Natale (2021), ultimo lavoro di Gigi Proietti. Leggero e scanzonato, ma non per questo privo di momenti di riflessione, Il Principe di Roma è un film che coinvolge e conquista anche grazie alla ben dosata scelta degli attori. Accanto a Marco Giallini, mattatore, Principe di Roma, si muove nella Roma del primo Ottocento un gruppo nutrito di coprotagonisti: Giulia Bevilacqua, Sergio Rubini, Filippo Timi, Denise Tantucci, Giuseppe Battiston, Andrea Sartoretti, Massimo De Lorenzo. Tutti impegnati a dare vita (vera e finta) al microcosmo di una Roma bella, vivace, schiettamente popolare.

8 novembre 2022