Giacarta, governatore cristiano vince il primo turno delle elezioni

Il risultato nonostante la campagna di odio settario e il processo per presunta”blasfemia” in cui il candidato protestante, di etnia cinese, è imputato

Il risultato nonostante la campagna di odio settario e il processo per presunta”blasfemia” in cui il candidato protestante, di etnia cinese, è imputato

È il governatore uscente Basuki Tjahaja Purnama detto “Ahok”, candidato cristiano protestante e di etnia cinese, il vincitore del primo turno delle elezioni regionali a Giacarta, in Indonesia. Un risultato arrivato nonostante una campagna di odio settario e il processo per presunta “blasfemia” in cui è imputato. Ahok, riferisce infatti l’Agenzia Fides, è stato nel mirino di diversi raduni e manifestazioni organizzati per le strade di Giacarta da gruppi musulmani come l’Islamic Defenders Front (Fpi). Diversi leader islamici hanno esortato gli elettori a non eleggere un non-musulmano come governatore della Capitale, in un Paese a maggioranza musulmana.

A sostenere il governatore uscente invece un numero enorme di cittadini della Capitale, molti dei quali musulmani. Sulla base delle proiezioni di voto, diversi sondaggi concludono che Ahok e il suo vice Djarot Saiful Hidayat (un musulmano) hanno ottenuto circa il 42%  cento dei voti; i restanti sono suddivisi, in parti non uguali – 39% e 17% – tra gli altri 2 candidati. Dato che Ahok non supererà il 50% dei voti, si rende necessario un ballottaggio, fissato dalla Commissione elettorale il 19 aprile.

Per il segretario del Setara Institute for democracy and peace padre Benny Susetyo, «la vittoria di Ahok è dovuta alla sua immagine di onestà e trasparenza. Tuttavia la lotta ideologica crescente, palesatasi in questa campagna elettorale, resta pericolosa per il futuro democrazia indonesiana». Fides riporta anche la testimonianza di un laico cattolico,
Jimmy Leo, che afferma: «I cittadini di Giacarta hanno preso parte con entusiasmo al voto per eleggere il loro governatore. La maggior parte delle persone nutre la speranza di avere un governatore come Ahok. Nonostante l’accusa di blasfemia, molti musulmani l’hanno votato e lo rivoteranno. Ahok ha un sostegno solido tra la gente e speriamo che vincerà al secondo turno. Gli abitanti della Capitale, spiega, «apprezzano quanto ha fatto per la città, mentre alcuni musulmani hanno paura di votarlo a causa della fatwa emessa dal Consiglio degli ulema indonesiani, che vieta di votare un non-musulmano».

A livello puramente politico intanto potrebbe ora risultare decisivo il sostegno del candidato sconfitto ed escluso dal ballottaggio.

17 febbraio 2017