Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre alcuni vandali si sono introdotti nel cimitero del monastero salesiano di Beit Jamal, vicino a Beit Shemesh, a ovest di Gerusalemme. Hanno distrutto molte tombe e diverse croci. Ancora sconosciuta la loro identità. A renderlo noto è l’assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa. Non è la prima volta, denunciano, che vandali si introducono nel cimitero – un analogo episodio è avvenuto nel 2016 – e nella chiesa, profanata un anno fa. In entrambi i casi, si legge nella nota diffusa oggi, 18 ottobre, «nessuno è stato consegnato alla giustizia per questi atti» e gli Ordinari si chiedono «se anche questo nuovo episodio non avrà lo stesso destino».

Ancora, «è motivo di rammarico e di rabbia – scrivono – vederci di nuovo impegnati a condannare tali atti criminali, ripetuti molte volte negli ultimi anni, mentre non vediamo da parte dello Stato la sicurezza e/o l’impegno educativo per contrastare questo pericoloso fenomeno». Di qui l’appello degli Ordinari cattolici alle istituzioni israeliane a «lavorare per punire gli aggressori ed educare le persone a non commettere reati simili. Preghiamo l’Onnipotente perché simili fatti non si verifichino più e speriamo che tutti i popoli, specialmente nella nostra Terra Santa, imparino a convivere tra loro nell’amore e nel rispetto reciproco, indipendentemente dalle diversità».

18 ottobre 2018