Germania approva nozze gay, Koch: «Annacquato matrimonio»

L’arcivescovo di Berlino: «Mi rammarico anche che si rinunci a differenziare le diverse forme di unione, arrivando a parificarle tutte»

L’arcivescovo della capitale tedesca: «Mi rammarico anche che con la decisione presa oggi si rinunci a differenziare le diverse forme di unione, arrivando a parificarle tutte»

«Sono rammaricato che il legislatore abbia rinunciato ai contenuti sostanziali del concetto di matrimonio, per adattarlo a coppie formate da persone dello stesso sesso. Al tempo stesso mi rammarico anche che con la decisione presa oggi si rinunci a differenziare le diverse forme di unione, arrivando a parificarle tutte. La differenziazione non è discriminazione». È il commento dell’arcivescovo di Berlino, monsignor Heiner Koch, dopo la storica decisione presa dal Bundestag tedesco, che ha approvato oggi a maggioranza il “matrimonio per tutti”.

Sono 393 i deputati tedeschi che si sono detti favorevoli alla parificazione delle unioni  omosessuali al matrimonio eterosessuale; 226 quelli che hanno votato no e 4 gli astenuti. «Si possono riconoscere le convivenze di persone dello stesso sesso anche attraverso  un’altra forma istituzionale. Non è necessario aprire l’istituto giuridico del matrimonio alle coppie dello stesso sesso. I padri della Costituzione – prosegue monsignor Koch nella nota rilanciata dal Sir – hanno dato un posto di rilievo nella nostra Carta costituzionale perché  volevano proteggere e rafforzare quanti, come madri e padri, desideravano donare la vita ai propri figli». Il “matrimonio per tutti” rappresenta di fatto, per l’arcivescovo di Berlino, «un annacquamento del concetto di matrimonio tradizionale».

Koch sollecita  l’apertura di una «discussione sul rafforzamento e la promozione delle numerose forme di unione (letteralmente: comunità con responsabilità) nella nostra società». «Se lo Stato  però – prosegue l’arcivescovo di Berlino – vuole veramente rafforzare queste unioni, deve porre chiaramente l’attenzione sulle politiche familiari e matrimoniali, per sostenere la stabilità e la responsabilità personale dei matrimoni, invece di togliere valore agli ambiti dei coniugi».

 

30 giugno 2017