Un mese fa, il 14 agosto, crollava a Genova il Ponte Morandi. Ieri sera, 13 settembre, con l’approvazione del Decreto Emergenze il Consiglio dei ministri ha istituito la figura del Commissario straordinario per consentire di procedere alla «celere»  ricostruzione delle infrastrutture danneggiate dal crollo del ponte Morandi, a Genova. Tra le misure previste, disposizioni urgenti per la città finalizzate, in particolare, a «velocizzare le operazioni di demolizione e ricostruzione del ponte Morandi», al «sostegno dei soggetti danneggiati per il crollo» e alla «ripresa delle attività produttive e di impresa». Un contributo di sostegno sarà concesso a tutti i soggetti coinvolti dalle ordinanze di sgombero o che hanno subito danni materiali, ma anche alle imprese danneggiate dal crollo per «la mitigazione dei pregiudizi sofferti».

Non solo. Il Decreto introduce anche altre misure di facilitazione fiscale per le imprese genovesi e per la piena ripresa dei traffici portuali, prevedendo l’istituzione di una zona franca urbana e di una zona logistica semplificata per il porto e il retroporto. Inoltre, sono previste «misure urgenti» per gli eventi calamitosi che hanno colpito l’Italia centrale e l’isola di Ischia. Si tratta di iniziative di «sostegno per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica» di quei territori. Infine, per uscire dalla logica emergenziale, il Consiglio dei ministri ha approvato anche norme per la prevenzione e il monitoraggio delle infrastrutture a rischio. Viene istituita una Agenzia di vigilanza per la sicurezza delle strade e autostrade, mentre vengono ampliati gli organici tecnici del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti dedicati ai controlli di sicurezza. Sarà creata anche una banca dati sulle opere pubbliche per monitorare, tra l’altro, i parametri di sicurezza delle infrastrutture.

14 settembre 2018