“Generiamo futuro”, Acli e diocesi insieme per i giovani

In campo un team di esperti che ha aiutato 40 giovani disoccupati romani tra i 18 e i 34 anni a trovare lavoro attraverso 11 incontri. I risultati presentati al Tempio di Adriano durante “Generiamo lavORO”

Un aiuto concreto per accedere al mondo del lavoro, una mano tesa a favore di 40 giovani disoccupati romani di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Il progetto “Generare futuro”, grazie a lavoro di squadra di 9 realtà locali, attraverso 11 incontri, durante i quali sono stati affrontati da 23 esperti dieci tematiche diverse, ha aiutato i ragazzi a redigere il curriculum vitae, ad elaborare un portfolio di competenze, li ha preparati ai colloqui di lavoro ma soprattutto li ha spronati a non perdere la speranza nel futuro.

I risultati ottenuti dal progetto sono stati presentati ieri sera, lunedì 25 giugno, nella sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma durante l’evento “Generiamo lavORO”, promosso dall’Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di Roma e dalle Acli di Roma e provincia, in collaborazione con le sedi locali della Cisl, Confcooperative, Ucid, Azione Cattolica, Mlac Lazio, Mcl e Centro Elis, ultima tappa del progetto Generare Futuro, cofinanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, alle Acli e al Forum delle Associazioni Familiari. Durante l’evento sono stati ricordati i dati preoccupanti di una ricerca già condotta dalle Acli attraverso la quale è emerso che nella Capitale il 40,2% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni è disoccupato. Inoltre l’80% dei giovani ha un livello alto o medio-alto di remissività lavorativa vale a dire che sarebbe pronto a rinunciare ai giorni di malattia (28,2%), alle ferie il 26,6%, il 15,2% a una parte dello stipendio, l’11,1% alla maternità.

“Generare Futuro”, percorso iniziato ad aprile, ha guidato i giovani ad avere una visione alta del lavoro, incentrata sulla Dottrina Sociale della Chiesa dotandoli di un kit di strumenti che permetterà molti di loro di svolgere stage e tirocini in varie aziende. Da tutto questo è nato il “Cantiere Generiamo lavORO”, un vero e proprio patto per facilitare i giovani a inserirsi nel mondo lavorativo che è stato firmato ieri sera dalle organizzazioni. Il vicario Angelo De Donatis ha posto l’accento sulla sfiducia che può serpeggiare tra i giovani quando «alla fatica dell’operosità del lavoro si aggiunge la fatica della ricerca». Per questo ha auspicato che il progetto possa davvero «diventare un cantiere aperto in cui i giovani possano sentire di non essere lasciati soli ad affrontare questa fatica e capire cosa desiderano veramente». A tal proposito ha consegnato loro un consiglio pratico: «fare discernimento».

Il difficile momento storico che stiamo
attraversando «richiede un’attenzione maggiore – ha spiegato -. Non si tratta solo di risolvere una situazione. In questa crisi emerge il bisogno di una maggiore capacità di discernere e la possibilità di ottenere un lavoro qualificato è una risposta al vuoto esistenziale». Citando il discorso di Papa Francesco a Genova ha rimarcato che «il lavoro è centro di ogni patto sociale e cercarlo è un bisogno insopprimibile. È urgentissimo uscire dal deserto in cui non abita la speranza». Generiamo lavORO, rappresenta «un’occasione per rilevare, condividere e mettere a sistema le iniziative a favore del lavoro giovanile messe in campo da tutti gli attori sociali interessati», ha spiegato Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia, secondo la quale nell’emergenza sociale della mancanza di lavoro c’è un barlume di speranza rappresentato proprio dai giovani i quali «si vogliono impegnare in prima persona. Oggi ai giovani non consegneremo un semplice attestato ma una dote e delle opportunità».

Di speranza ha parlato anche monsignor
Gianrico Ruzza, segretario generale del Vicariato di Roma secondo il quale la grande risorsa della Capitale è «l’immensa creatività dei giovani. Per questo bisogna ridare loro una prospettiva di speranza perché altrimenti negheremo ai ragazzi la possibilità di sognare». Don Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di Roma si è detto «contento» del clima di collaborazione instauratosi tra le realtà coinvolte. «Ci auguriamo di aver realizzato un servizio per renderli più forti e in grado di usufruire pienamente dei propri diritti e delle proprie possibilità. La Chiesa, con la sua Dottrina Sociale, può contribuire molto alla dignità del lavoro delle persone».

Durante l’incontro ragazzi che hanno partecipato al corso hanno avuto la possibilità di interrogare le istituzioni e la società civile sulle problematiche riguardanti il mondo del lavoro. Luca Bergamo, vicesindaco di Roma, è stato interpellato da Giovanna, laureata nelle discipline delle arti e dello spettacolo e ha spiegato che «il campo dei servizi culturali offre molte possibilità. È finito il tempo della ricerca di un lavoro ed è cominciata l’epoca dell’inventarlo». Paolo Terrinoni responsabile Cisl Roma Capitale e Rieti si è invece soffermato sulla gig-economy, ritenendo «urgente colmare l’esigenza di fornire tutele adeguate e sostenibili per i lavoratori delle piattaforme digitali, un fenomeno che cresce con una pericolosa “disinvoltura” rispetto alle regole, a causa del loro scarso potere di negoziare le condizioni contrattuali, e che li rende l’anello debole della new economy».

26 giugno 2018