Gemelli, in 15 foto le storie di medici volontari e senza dimora

Fino al 21 luglio in mostra “Un camper per i diritti”. Obiettivo: far conoscere l’operato di Medu (Medici per i diritti umani) che dal 2004 percorre le vie di Roma per visitare i più fragili

Sono state stampate in bianco e nero le 15 foto selezionate per la mostra temporanea “Un camper per i diritti”, allestita negli ambienti di ingresso del Policlinico universitario Agostino Gemelli e visitabile fino al prossimo 21 luglio. «Quando è il messaggio a dover emergere e prevalere, il colore può diventare una fonte di distrazione», spiega l’autore degli scatti Odino Vignali, di professione pilota di Alitalia ma fotografo per passione. Il progetto nasce infatti per far conoscere l’operato dell’organizzazione umanitaria e di solidarietà internazionale Medu (Medici per i diritti umani) e in particolare quanto viene fatto mediante il “Camper per i diritti”, che dal 2004 percorre le strade di Roma – da via Cupa a Ostiense, passando per le occupazioni di ex-Penicillina, Spin-Time e Collatina oltre che interessare le Stazioni ferroviarie Termini e Tiburtina – con l’obiettivo di raggiungere i gruppi di popolazione più vulnerabili che vivono in strada o in insediamenti informali.

«Nel mondo frenetico in cui viviamo – dice ancora Vignali -, è importante distinguere tra la quantità di immagini che vengono prodotte e che si perdono poi nella rete e la staticità e la fisicità della fotografia, che permette di fermarsi ad osservare e a pensare». Da qui la volontà di Vignali, che è anche operatore socio-sanitario volontario di Medu, di accompagnare i medici nelle tre uscite serali settimanali di servizio, per documentare e raccontare non solo le prestazioni che vengono fornite ma anche e soprattutto l’incontro ricco di umanità con quanti fruiscono, inizialmente con diffidenza e sospetto, di un diritto, quello alla cura e alla salute.

Ogni intervento prevede la presenza di un team multidisciplinare – composto da un coordinatore di progetto, un coordinatore clinico, due mediatori linguistico-culturali e un logista – e di un ampio gruppo di volontari, tra cui medici e operatori socio-legali. La clinica su quattro ruote di Medu oltre all’assistenza sanitaria fornisce infatti anche orientamento legale «a queste persone che vivono in periferie esistenziali, non solo della città – sottolinea Massimo Fantoni, direttore Uoc Emergenze Infettive della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e medico volontario della clinica mobile -, per favorire la conoscenza dei diritti, che spesso manca loro, e l’accesso ai servizi territoriali». A dire che la condizione di isolamento e marginalità, le barriere linguistiche, gli ostacoli burocratici a volte insormontabili e la paura, per alcuni, di essere segnalati perché irregolari allontanano proprio le persone più vulnerabili dall’accesso alle cure.

Il medico, che opera con Medu da più di 10 anni, rileva in questo «un livello di ingiustizia – prima di tutto etica e umana – gravissimo» di fronte al quale «la reazione può essere o quella della rassegnazione o quella dell’indignazione e con l’attività di Medu vogliamo continuare ad alimentare quest’ultima, per denunciare e sensibilizzare». Fantoni coglie anche una sintonia con «la sensibilità del Papa su questo tema e sulla necessità di giustizia per i migranti», da estendere ai senza fissa dimora, agli stranieri stanziali con scarsa conoscenza dei loro diritti e a tutte quelle «vite fragili che portano con loro i segni di storie difficili e dure».

Marco Elefanti, direttore generale dell’ospedale Gemelli, esprime soddisfazione per la realizzazione della mostra fotografica, che definisce «una delle numerose iniziative estremamente meritevoli che incontra perfettamente la grande missione del nostro Policlinico: rispondere ai bisogni di assistenza di una popolazione – non solo territoriale – che ogni giorno si rivolge a noi con fiducia, certa di trovare la migliore assistenza e le migliori cure».

26 giugno 2023