Era il 1988 quando, alla presenza di monsignor Joseph Ratzinger – che qualche anno più tardi sarebbe diventato Papa Benedetto XVI -, si inaugurava il reparto di Neurochirurgia infantile del Policlinico Gemelli. Il primo centro in Italia dedicato al trattamento di patologie neurochirurgiche del bambino sarebbe diventato in breve tempo un centro di riferimento a livello internazionale. Nel 2002 poi, grazie all’impegno e all’abilità scientifica e clinica del suo primo direttore Concezio Di Rocco, arriva creazione de “Il Gemelli dei Bambini” in cui convergono in particolare le discipline pediatriche.

Per fare il punto su questi primi 30 anni di storia, è in programma giovedì 15 novembre, dalle 8.30 alle 17, un evento organizzato dallo staff medico della neurochirurgia infantile della Fondazione Policlinico Gemelli intitolato proprio “30 anni di neurochirurgia pediatrica: il progresso e l’innovazione nel trattamento delle patologie neurochirurgiche in età pediatrica”. Un appuntamento, spiega spiega Gianpiero Tamburrini, dell’Uoc della neurochirurgia infantile, «fortemente voluto per ragionare su risultati che abbiamo raggiunto, punto di partenza per guardare al futuro ai programmi di innovazione strutturale in cantiere».

In programma, per la giornata al Gemelli, diverse sessioni multidisciplinari sulle patologie per le quali si è maggiormente distinta la neurochirurgia infantile del Gemelli. «Una particolare attenzione – sottolinea il responsabile dell’Unità operativa di neurochirurgia infantile Massimo Caldarelli – sarà dedicata al tema dei tumori cerebrali, il cui trattamento si è modificato in maniera sostanziale nel corso degli ultimi 30 anni e a cui la neurochirurgia infantile del Gemelli ha dedicato in questi anni molte energie, in termini di acquisizione di tecnologia, ma anche di interesse nel campo della ricerca». Alle craniostenosi – una delle più frequenti malformazioni craniofacciali del bambino – è dedicata la seconda sessione. «In questo campo – spiega Tamburrini – il nostro centro si è distinto sia da un punto di vista del trattamento chirurgico, con l’introduzione di tecniche innovative, che nella forte determinazione alla collaborazione con il reparto di chirurgia maxillo-facciale». Il numero elevato dei casi trattati presso il centro hanno condotto la neurochirurgia pediatrica del Gemelli a divenire centro di riferimento europeo e leader italiano nell’ambito dell’European research network (Ern) dedicato appunto a questa patologia.

La sessione sui progressi nel trattamento dell’idrocefalo, al Gemelli, precederà una sessione dedicata alla spina bifida, un’altra patologia in cui si è distinto sin dall’inizio il reparto e per la quale è stato creato un apposito Centro, che dal 2007 è punto di riferimento nazionale nel trattamento di questa patologia. La sessione finale della giornata sarà dedicata alle terapie intensive.

14 novembre 2018