Gaza: bombardamenti intorno all’ospedale Al-Quds

L’allarme di ActionAid: centinaia di pazienti intrappolati, oltre a 12mila sfollati rifugiati nei corridoi e nei cortili. «Ancora una volta chiediamo un cessate il fuoco in modo che ospedali e macchine di supporto vitale possano continuare a funzionare»

«Estrema preoccupazione», in una nota diffusa da ActionAid, per l’intensificarsi dei bombardamenti intorno all’ospedale Al-Quds, nel nord della Striscia di Gaza, dove è a rischio la vita di centinaia di pazienti, oltre che degli oltre 12mila sfollati rifugiati nei corridoi e nei cortili della struttura. «Questo ospedale è sotto costante bombardamento – informano – e i pazienti non possono essere spostati. Se gli viene tolto il supporto vitale, non sopravvivranno al viaggio verso sud».

A dare voce al timore dell’organizzazione «per la sicurezza dei pazienti e del personale di Al-Quds» è Riham Jafari, coordinatrice delle attività di comunicazione e advocacy di ActionAid Palestina. «È chiaro – afferma – che gli ospedali non possono essere evacuati senza mettere in pericolo delle vite. Come possono farlo le persone come i neonati in incubatrice, gli anziani e le persone sottoposte a ventilazione meccanica? Come si può pretendere di evacuare un ospedale che è sottoposto a continui bombardamenti? Come ci si può aspettare che i medici, che lavorano 24 ore su 24 per mantenere in vita i pazienti, seguano questi ordini?».

Quella di Al-Quds, tra l’altro, non è l’unica struttura sanitaria che ha subito intensi bombardamenti. «Nel weekend l’ospedale Al-Shifa e l’Ospedale indonesiano nel nord di Gaza sono stati ripetutamente bombardati, causando danni alle strutture. Il Turkish Friendship Hospital, l’unico ospedale oncologico di Gaza, ha esaurito il carburante mettendo a rischio circa 2mila pazienti oncologici», ricordano da ActionAid, riferendo che domenica 29 ottobre 33 camion di aiuti che trasportavano acqua, cibo e forniture mediche sono entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah. Di questo convoglio, solo 12 camion trasportavano forniture mediche destinate una popolazione di oltre 2 milioni di persone. Finora sono entrati a Gaza solo 117 camion di aiuti; nessuno di questi con carburante.

«Accogliamo con favore qualsiasi aumento degli aiuti a Gaza – afferma ancora Jafari -, ma è abbastanza chiaro che, tra l’escalation degli attacchi e l’aumento del numero di ospedali presi di mira negli ultimi giorni, gli aiuti che stanno arrivando non sono sufficienti e non possono nemmeno raggiungere gli ospedali perché le strade sono state distrutte. Ancora una volta – aggiunge –  chiediamo un cessate il fuoco in modo che gli ospedali e le macchine di supporto vitale possano continuare a funzionare».  Nel frattempo, l’organizzazione ha avviato una raccolta fondi di emergenza, alla quale è possibile partecipare direttamente online.

31 ottobre 2023