“Games for peace” con Maresca e Lucarelli

Nel complesso di Sant’Agnese al Nomentano la prima edizione della manifestazione organizzata dai giovani universitari della Comunità di Sant’Egidio, della Luiss e dagli operatori del centro Il Gelsomino

C’erano anche Giuliano Maresca ed Edoardo Lucarelli, rispettivamente capitano e guardia-ala della Virtus Roma, la squadra di pallacanestro della Capitale, in campo con migranti e rifugiati per la prima edizione dei “Games for peace”, ieri, giovedì 24 maggio, nel complesso di Sant’Agnese al Nomentano. Sport, divertimento, integrazione e solidarietà: questi gli “ingredienti” della manifestazione, organizzata dai giovani universitari della Comunità di Sant’Egidio, della Luiss e dagli operatori sociali del centro di prima accoglienza “Il Gelsomino” che ospita 214 migranti, tutti uomini, tra i 18 e i 25 anni, provenienti perlopiù da Nigeria, Gambia, Costa d’Avorio e Mali.

Per coinvolgere i giovani stranieri, alcuni giunti in Italia da poco tempo, sono stati organizzati mini tornei di calcio a 5 e basket con squadre rigorosamente miste. L’intento, ha spiegato Luca Romano, della Comunità di Sant’Egidio, era quello di «creare aggregazione, far sentire i ragazzi accolti in un clima di vera amicizia e lo sport è l’unica attività che non ha alcun tipo di barriera». Poco importava se tutti conoscessero o meno le regole di gioco: alla fine non ci sono stati né vincitori né vinti ma qualche ora di svago donata a chi ha dovuto improvvisamente lasciare famiglia e casa a causa della guerra o della povertà.

«Organizziamo spesso momenti ludici e di festa in tutta Roma per “nuovi europei” e rifugiati; questa volta abbiamo voluto aggiungere anche il gioco – ha dichiarato Alessandro Moscetta, responsabile dei Giovani di Sant’Egidio -. Sport e integrazione è un binomio sempre vincente». A testimoniarlo, anche i due giocatori della Virtus Roma, che hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa. «Al di là di quello che facciamo nel campo di gioco – ha commentato il capitano Maresca – cerchiamo sempre di portare la nostra testimonianza anche nel sociale ed è sempre bello poter intervenire a manifestazioni come questa che lanciano un importante segnale di pace».

Al termine dei mini tornei, e prima di cenare insieme, i ragazzi si sono riuniti all’aperto per pregare per la pace in tutti i Paesi del mondo ancora martoriati dalla guerra. Mentre alcuni volontari di Sant’Egidio erano impegnati a giocare, altri erano invece intenti a preparare la cena per i senza fissa dimora. Come ogni giovedì sera infatti trenta universitari hanno distribuito, fino alle 22, sessanta pasti in zona Verano, San Lorenzo e Policlinico.

25 maggio 2018