Galantino ai giornali Fisc: dare voce alle periferie

L’intervento all’assemblea nazionale. «Lavorare insieme con coraggio, offrire piazze». Zanotti: «Continuiamo a raccontare l’altra faccia della luna»

L’intervento all’assemblea nazionale. «Lavorare insieme con coraggio, offrire piazze». Zanotti: «Continuiamo a raccontare l’altra faccia della luna»

Dare voce alle periferie, facendo «incontrare il Vangelo con la vita». Lavorare insieme, con «un po’ più di coraggio», vivendo come «humus fecondo» il contesto nel quale si è chiamati a operare, cioè la grande testimonianza proposta da Papa Francesco. Sono le indicazioni del segretario generale della Cei Nunzio Galantino, rivolte ieri, giovedì 24 novembre, ai giornali della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), in apertura dei lavori della XVIII assemblea nazionale, che si conclude sabato 26. Tappa importante, per il 50° della Federazione, con il rinnovo del Consiglio nazionale che sancirà anche quello dei vertici, dopo la scadenza di due mandati del presidente Francesco Zanotti.

Galantino riprende tre elementi messi in evidenza dal Papa nel recente discorso al Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti: amare la verità, vivere con professionalità, rispettare la dignità umana. Impegni fondamentali anche per le testate della Fisc, con la «ricerca di nuovi sentieri da percorrere perché una nuova primavera della comunicazione ecclesiale torni a fiorire». Tenendo sempre presenti «le mete della sostenibilità e dell’efficacia».

Nel sottolineare come «nel mondo dell’informazione la verità sia spesso sostituita con l’opinione», Galantino entra nel vivo dell’attualità: «Basterebbe prendere in mano quanto è stato scritto e detto sulla Lettera apostolica Misericordia et misera per rendersi conto di quanto distanti siamo dalla verità!». Ad ascoltarlo, oltre ai vertici della Fisc e al direttore dell’Ucs Cei Maffeis, i direttori di Avvenire, Sir e Tv2000 e di associazioni tra cui l’Ucsi e l’Aiart, ma anche il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti. Galantino è chiaro. «Il buon Dio ha messo sulla strada della Chiesa e del mondo Papa Francesco, con buona pace di chi si ostina a ignorare questo passaggio in maniera aperta o subdola, coltivando atteggiamenti di risentimento o mettendo in moto meccanismi distruttivi» e mettendosi nei panni di una «vedova inconsolabile e per di più inacidita». L’impegno del Papa è appunto il contesto, con l’orizzonte dell’attenzione alle periferie, dentro il quale mettersi in gioco, evitando di ritardare processi e di combattere visioni lontane dai propri schemi.

In quest’orizzonte, servono voci come quelle dei settimanali cattolici «che sappiano gettare ponti con tutti favorendo incontri e offrendo piazze. Voci – afferma Galantino – che rendano conto di quanto accade con uno sguardo sempre capace di umanità e di attenzione ai valori autentici. Possiamo chiederci se le somme destinate alla comunicazione siano considerate un costo o un investimento, possiamo esigere che siano viste sempre come un investimento. Ma non possiamo più permetterci che quell’investimento non produca frutti». La parola d’ordine, in un tempo segnato dalla crisi, con problemi ben noti, è sinergia o «armonica polifonia». Tra le realtà mediatiche dei territori e con i media della Chiesa italiana.

Parla di sinergia anche il presidente uscente della Fisc, Zanotti, che nella sua lunga relazione affronta i gravi problemi del settore. «Momenti difficilissimi per l’editoria, con un calo generalizzato di vendite, pubblicità e contribuzione pubblica, la consegna della posta a giorni alterni. Nonostante qualche chiusura, non ci abbattiamo e continuiamo ad andare avanti con entusiasmo sia nelle edizioni cartacee sia nelle proposte online». Oggi aderiscono alla Fisc 191 testate – per 8/900mila copie a settimana – (un quotidiano, 2 bisettimanali, 125 settimanali, 17 quindicinali, 31 mensili, 5 all’estero, 9 online, 1 agenzia) nelle quali lavorano oltre 500 dipendenti, di cui oltre la metà sono giornalisti, tra professionisti e pubblicisti. A migliaia si contano i collaboratori. I direttori sono 156, di cui 91 laici (76 uomini e 17 donne), 63 sacerdoti e 2 diaconi permanenti.

Lo scenario futuro si inquadra nella riforma dell’editoria appena approvata, che coniuga rigore ed equità, criteri auspicati dalla Fisc. Con un impegno prioritario per i contenuti delle testate: abitare le periferie. Condividendo, incalza Zanotti, «il bello, il buono e il vero che abbiamo incontrato, perché nel mondo tutto è intimamente connesso». Come dice il tema dell’assemblea, “Tutto è connesso, tutto è collegato”. «Continuiamo a raccontare l’altra faccia della luna, quella parte di realtà che rimane nascosta, ma che costituisce parte integrante della vita del nostro popolo».

25 novembre 2016