Funerali di Navalny il 1° marzo a Mosca

La portavoce: alle 14 nella chiesa dell’Icona della Madre di Dio. Il 17 marzo la protesta, nell’ultimo giorno delle presidenziali a cui Putin si presenta per il V mandato

Sarà la chiesa dell’Icona della Madre di Dio a Maryeno, nel sud-est di Mosca, a ospitare dopodomani, venerdì 1° marzo, alle 14, il funerale di Alexei Navalny, il dissidente russo morto in carcere il 16 febbraio scorso. Il suo corpo sarà quindi sepolto nel cimitero di Borisovskoe. Lo ha reso noto questa mattina, 28 febbraio, la portavoce del team dell’oppositore di Putin, Kira Yarmysh, mentre la vedova Yulia interveniva all’assemblea del Parlamento europeo a Strasburgo, accolta dall’applauso di tutta l’aula.

Il team di Navalny indice anche una forma di protesta per il 17 marzo, ultimo giorno delle presidenziali alle quali Vladimir Putin si presenta per ottenere un quinto mandato, chiamando i russi alle urne alle 12 in punto, non importa il destinatario del voto. Si tratta di un’iniziativa che lo stesso Navalny aveva lanciato. E sempre a proposito del team, nella serata di ieri i media dell’opposizione hanno riferito del fermo, a Mosca, dell’avvocato della famiglia, poi rilasciato.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov intanto ha messo in guardia i cittadini dal partecipare a manifestazioni nelle piazze rispondendo a quelli che ha definito gli appelli «provocatori» dei sostenitori di Navalny, assicurando che vi saranno «conseguenze legali» per «coloro che in qualche modo reagiscono a queste chiamate». Interpellato invece da un giornalista che chiedeva conferma dell’accordo per la liberazione del dissidente russo – insieme a due cittadini americani – in cambio del rilascio in Germania del presunto agente dei servizi russi Vadim Krasikov,  ha risposto: «Non ne so nulla, non ho alcuna informazione al riguardo». Krasikov sta scontando l’ergastolo per l’uccisione in un parco di Berlino di un ex miliziano separatista ceceno. Dell’operazione aveva parlato Maria Pevchikh, dirigente della Fondazione Anticorruzione di Navalny, secondo la quale l’accordo era stato concluso il 15 febbraio, un giorno prima della morte dell’oppositore di Putin.

28 febbraio 2024